Per Tito Boeri la manovra del governo è maschilista

L’avevano definita in ogni modo. Quelli che l’avevano varata, avevano parlato di manovra del popolo, manovra del cambiamento, manovra della svolta. Quelli che avevano fatto opposizione l’avevano giudicata iniqua, fantasiosa, basata su numeri inventati. Qualche organo di stampa straniero l’aveva persino definita «manovra à la Houdini». Ma manovra maschilista, la definizione che oggi ha dato il numero uno dell’Inps Tito Boeri, non l’aveva ancora chiamata nessuno.

Tito Boeri e la definizione di manovra maschilista

Nel mirino di Boeri ci sono in modo particolare due provvedimenti, che farebbero pensare a uno sbilanciamento della manovra economica varata dal governo di Lega e Movimento 5 Stelle nei confronti del genere maschile rispetto a quello femminile.

«C’è l’aspetto grave che non vengono rifinanziati i congedi di paternità – ha detto Boeri -, che sono uno strumento fondamentale per promuovere una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro e per realizzare l’uguaglianza delle opportunità». Un dato che emerge nel dibattito politico di questi giorni dove, poco meno di una settimana fa, Laura Boldrini – ex presidente della Camera – aveva varato la sua proposta di legge per il lavoro e per il sostegno all’imprenditorialità femminile , inserendovi all’interno proprio un rafforzamento della misura del congedo di paternità.

Congedo di paternità e differenze tra sessi nell’accesso alla pensione

Ma c’è poi un altro punto nevralgico criticato dal numero uno dell’Inps: «Nel momento in cui va a dire manteniamo le differenze di età nell’accesso alle pensioni per uomini e donne – dice Boeri -, e va a non rifinanziare il congedo di paternità che era uno strumento molto importante per promuovere un’uguaglianza di opportunità siamo di fronte a una manovra maschilista». Anche la differenza sull’accesso alla pensione, dunque, viene osteggiata da Boeri che è intervenuto al margine del convegno Le donne nell’Istituto, ieri, oggi, domani, che si è svolto a Bologna.

Secondo lui, questa voglia di esprimere a tutti i costi la volontà popolare identificandosi come populisti, e che questa volontà popolare si appiattisca di conseguenza sul maschilismo, risulta inaccettabile per un Paese moderno ed evoluto.

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