Manovra, Fratelli d’Italia contro i «tempi troppo stretti» della votazione di domenica

L’iter della manovra sembra avvicinarsi al suo finale. Dopo l’approvazione in Senato, nonostante le bagarre legate soprattutto all’inammissibilità delle norme sulla cannabis light, i capigruppo hanno fissato la nuova discussione alla Camera per domenica 22 dicembre con la discussione fissata alle 9.30 e poi a seguire le votazioni. Secondo Fratelli d’Italia però i tempi sono troppo stringenti.

Manovra, Fratelli d’Italia contro i «tempi troppo stretti» della votazione di domenica

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L’obbiettivo è chiaramente quello di risolvere la manovra prima di Natale. Non solo per affrontare le feste con un peso in meno sullo stomaco, ma anche per questioni tecniche: se la legge di bilancio non venisse approvata entro il 31 dicembre infatti si avvierebbe l’esercizio provvisorio, con il governo che gestirebbe l’ordinaria amministrazione.

Per evitare questo scenario, i capigruppo hanno fissato la discussione e la successiva votazione per domenica 22 dicembre, scatenando però le ire dell’opposizione. Fratelli d’Italia in segno di protesta ha abbandonato l’Aula. Un gesto spiegato dal deputato Francesco Lollobrigida che ha confermato l’abbandono dei «lavori della conferenza dei capigruppo» dove aveva chiesto «di conoscere perché non vengono rispettate le più basilari regole del confronto». Lollobrigida ha aggiunto di aver fatto richiesta di «poter analizzare la manovra» ma che «il tempo è stato contratto al minimo». «Non era mai accaduto che la Camera trattasse in tempi così ristretti la più importante legge dello Stato» ha quindi concluso il deputato di Fratelli d’Italia. Anche da parte del Movimento 5 stelle si erano già sollevate alcune preoccupazioni sulle tempistiche, in particolare quella del presidente della Camera Roberto Fico che già a novembre aveva inviato una lettera alla presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati per i «tempi troppo stretti» per l’esame della manovra. Casellati dal canto suo ha risposto durante una conferenza stampa che «non si tratta di un problema riferibile esclusivamente a questa legislatura» evidenziando che «negli ultimi anni la questione dei tempi di esame dei disegni di legge di iniziativa governativa sta assumendo una dimensione preoccupante». «Il Parlamento va rispettato – ha aggiunto –  i senatori e i deputati vanno ascoltati».

 

(Credits immagine di copertina:  ANSA/ALESSANDRO DI MEO)

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