Manovra, caos in Senato sulla cannabis: ma la manovra passa

Mi Alla fine, sono stati 166 i sì alla manovra in Senato. La legge di bilancio passa alla Camera dopo una giornata campale a Palazzo Madama. Soprattutto per quanto riguarda le norme sulla cannabis light giudicata «inammissibile» da Elisabetta Casellati per «estraneità di materia». L’annuncio della presidente del Senato ha però scatenato una bagarre in aula: da un lato Salvini e Fratelli d’Italia gioiscono, mentre il Movimento 5 Stelle accusa una decisione «politica». Le norme sulla cannabis light, insieme a quelle sulla tobin tax, sono state stralciate dal maxiemendamento presentato dal governo. Casellati ha anche annunciato lo slittamento al primo gennaio 2022 per la fine del mercato tutelato per k’energia, previsto per luglio 2020.

Manovra, caos in Senato: norme sulla cannabis light «inammissibili»

A chiedere il vaglio dell’ammissibilità della norma sulla cannabis light è stata la Lega, dichiarando battaglia alla misura di concerto con Fratelli d’Italia. E alle parole di Elisabetta Casellati, che ha annunciato l’inammissibilità della norma, Matteo Salvini ha cantato vittoria: «Ringrazio la presidente a nome di tutte le comunità di recupero d’Italia. Evitata la vergogna dello Stato spacciatore». La misura prevedeva che la canapa industriale contenente un livello di Thc non superiore allo 0,5% non venisse considerata al pari delle sostanze stupefacenti. Lo stop però, ha evidenziato il senatore pentastellato Matteo Mantero, «non riguarda la droga ma va ad incidere sugli agricoltori». Il collega del movimento Alberto Airola ha quindi accusato casellati di aver attuato «una scelta politica» ma la presidente di Palazzo Madama si è difesa spiegando che la sua è stata puramente «una scelta tecnica» aggiungendo «se ritenete questa misura importante per la maggioranza fatevi un disegno di legge». 

(Credits immagine di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)

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