Trattativa Stato-mafia: l’ex ministro Mannino assolto anche in Appello

22/07/2019 di Enzo Boldi

La prima sezione della Corte d’Appello di Palermo ha confermato quanto deciso in primo grado, corroborando la tesi secondo cui l’ex ministro della Democrazia Cristiana, Calogero Mannino, sia innocente per quel che riguarda la trattativa Stato-mafia. Era stato accusato di minaccia a Corpo politico dello Stato e per lui la procura generale del capoluogo siciliano aveva chiesto una pena di nove anni. Per la seconda volta in meno di quattro anni, dunque, il suo nome viene inserito nella lista dei non colpevoli di tutto il quadro indiziario. Ora l’accusa potrebbe – e quasi sicuramente lo farà – ricorrere alla Cassazione.

«Oggi parlano la sentenza che conferma l’assoluzione e le assoluzioni in tutti gli altri processi in cui sono stato trascinato in questi anni», ha detto all’Ansa Calogero Mannino dopo aver appreso dal suo avvocato la conferma in appello dell’assoluzione nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia. La sua posizione era stata separata da quella dei co-imputati, gli ex ufficiali del Ros Mario Mori, Giuseppe De Donno e Antonio Subranni, l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri, i boss Leoluca Bagarella e Antonino Cinà e Massimo Ciancimino. Tutti loro sono stati condannati a pene pesantissime dalla corte d’assise di Palermo e sono ancora in attesa del giudizio della Corte d’Appello.

Le accuse a Calogero Mannino

La sentenza di assoluzione è arrivata prima rispetto agli altri perché è stato lo stesso Calogero Mannino a chiedere di essere processato secondo il rito abbreviato. Mannino era accusato di avere dato input ai contatti tra i carabinieri del Ros e Cosa Nostra negli anni delle stragi mafiose. Per l’accusa, temendo per la propria vita dopo la decisione del boss Totò Riina di vendicarsi dei politici che non avevano mantenuto le promesse fatte, sarebbe stato il ‘motore’ della cosiddetta trattativa Stato-mafia.

La sentenza di assoluzione in Apello

«Sono molto soddisfatto – ha detto l’avvocato che ha seguito e rappresentato l’ex ministro sia in primo grado che in Appello -. Questa sentenza è il coronamento di un’attività difensiva che ha rafforzato la sentenza primo grado criticata dal Procuratore generale che aveva detto che non era chiara. Invece la corte l’ha confermata dopo una nuova istruttoria. Le motivazioni ribadiranno in modo definitivo la sua innocenza. Mannino ha sempre detto che non gli interessava se una trattativa ci fosse stata, ma di certo lui non ne era il responsabile».

(foto di copertina: ANSA/MIKE PALAZZOTTO)

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