La manifestazione a Torino: In 20 mila per dire sì alla Tav

La manifestazione convocata nella giornata di sabato 12 gennaio a Piazza Castello a Torino ha raccolto più di 20 mila adesioni che insieme han no detto «Sì alla Tav». Un flashmob che sembra una marea arancione organizzato dalle «7 madamin», che hanno replicato il successo del 10 novembre. Insieme a loro anche l’ex sottosegretario Mino Giachino e più di un centinaio di sindaci italiani arrivati da Piemonte, Valle D’Aosta, Liguria, Veneto e Lombardia. Presente anche una rappresentazione del mondo economico con le 33 associazioni datoriali che si sono unite per la Tav.

Si alla Tav, in piazza presidenti regionali e rappresentanti Lega

Sergio Chiamparino, presidente della Regione Piemonte, ha ribadito la sua posizione a favore della Torino-Lione. «Ora l’analisi costi-benefici c’è, il governo non ha più alibi: decida. Se sarà si, sarà una grande vittoria per tutta la comunità» afferma il governatore dem, che aggiunge «se sarà no chiederò al Consiglio regionale di far pronunciare i piemontesi con una consultazione popolare». Un’ipotesi, quella del referendum, che serpeggia anche nel governo. Chiamparino entrando in piazza Castello aveva parlato con i giornalisti spiegando che «se Toninelli mantiene le proprie promesse e consegna costi benefici entro gennaio il consiglio regionale ha tutto il tempo per indire il referendum,» rispettando anche la norma che in Piemonte prevede la consultazione popolare. Un’idea che piace anche al rappresentate della Lega Riccardo Molinari: «una volta studiata l’analisi costi benefici prevalga il buon senso anche sulla Tav, così com’è stato sul Terzo Valico. Se così non sarà, sono d’accordo che i piemontesi decidano con un referendum» dice dalla piazza. E a chi gli dice che la sua presenza è in contraddizione con l’alleanza di governo, Molinari risponde che «la Lega è sempre stata a favore della Tav, lo sapevamo già quando abbiamo firmato il contratto di governo». Nessuna frattura e nessun paradosso, semplice divergenza su alcune opinioni. Smentisce crisi anche Luigi Di Maio che ha risposto «non mi scandalizzo per il fatto che si vada in piazza a dire che si era per il Sì alla Tav». «Diciamo che abbiamo fatto la campagna contro le trivelle insieme per il referendum sia noi che la Lega in tempi non sospetti – continua  il ministro dello Sviluppo economico –  quando nel 2015 non avevamo nessuna intenzione di neanche di firmare un contratto di governo».

I sei punti del volantino delle Madamin

In piazza le organizzatrici della manifestazione hanno distribuito un volantino con 6 punti. Piccole frasi, slogan che sono risuonate per tutta la giornata in un coro unico, che riassume il pensiero delle madamin e di tutte le sigle presenti.

  1. Il mondo cambia ad alta velocità , sveglia! La risposta della piazza è: si Tav, subito.
  2. Analisi costi benefici . Trasparenza sempre.
  3. Il futuro è di tutti. Vogliamo la Tav.
  4. Vogliamo più lavoro, l’ Italia se lo merita.
  5. I tir inquinano l’ambiente, la Tav no.
  6. L’ Europa siamo noi.

(credits immagine di copertina: ANSA/ ALESSANDRO DI MARCO) 

 

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