Su Rousseau si voterà per il famoso «mandato zero»
Quesito aperto da domani, fino a venerdì
12/08/2020 di Enzo Boldi
La mossa per consentire la ricandidatura dei Virginia Raggi passerà al vaglio degli iscritti alla piattaforma Rousseau. Il Movimento 5 Stelle, infatti, ha indetto la votazione per la modifica dello Statuto vigente, introducendo il concetto di «mandato zero», già approvato dai vertici del partito lo scorso anno. Si tratta di una deroga che, di fatto, annullerebbe il primo mandato da consigliere comunale dal computo totale. E quel ruolo fu ricoperto dall’attuale sindaca di Roma dopo le elezioni del 2013.
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Una mossa che, cronologicamente, arriva subito dopo l’annuncio fatto da Virginia Raggi sulla sua ricandidatura, con tanto di endorsement pubblico da parte di Beppe Grillo. Secondo la norma pentastellata – tuttora in vigore -, chi ha già ricoperto una carica istituzionale nel corso della propria carriera politica, non può partecipare a una terza votazione nelle liste del Movimento 5 Stelle. Con questa modifica, che dovrà essere approvata dagli iscritti (chiamati a esprimersi sulla piattaforma Rousseau dalle 12 di giovedì 13 alle 12 di venerdì 14 agosto), sarebbe cancellato quel vincolo.
Mandato zero, Rousseau vota per dare il via libera a Virginia Raggi
Il Movimento 5 Stelle racconta la decisione del voto così: «Il limite al mandato elettorale era stato dunque pensato principalmente per parlamentari e consiglieri regionali. Ma con il tempo ci si è resi conto di quanto fosse difficile paragonare l’attività politica che si svolge in Parlamento e nei consigli regionali, a quella che si realizza in un consiglio comunale: qui il professionismo della politica è quasi inesistente e senza un puro, sincero, spirito di servizio, è difficile andare avanti».
Ma cosa c’entra Virginia Raggi? Il suo nome non viene mai citato nell’annuncio pentastellato, ma si fa riferimento all’annullamento (da qui il concetto di mandato zero) del primo ruolo da consigliere comunale occupato da un esponente del Movimento 5 Stelle. E l’attuale prima cittadina della capitale, fu proprio consigliere comunale dopo le elezioni del 2013. Insomma, la votazione di domani segnerà la candidabilità della numero uno del Campidoglio.
Il quesito sulla piattaforma Rousseau
Gli iscritti, oltre a votare sulle alleanze alle comunali, si troveranno di fronte a questo quesito:
Sei d’accordo a impegnare il Capo Politico ed il Comitato di Garanzia a modificare il cosiddetto mandato zero, escludendo dal conteggio del limite dei 2 mandati elettivi, un mandato da consigliere comunale, municipale e/o Presidente di Municipio?
Con questa spiegazione: «Si propone di modificare il mandato zero nel seguente modo: un iscritto può considerare il primo e/o l’unico mandato da consigliere comunale/municipale e/o Presidente di Municipio come nullo al fine del conteggio dei due mandati. In aggiunta un consigliere comunale in carica, può decidere di candidarsi ad una qualsiasi carica elettiva ed interrompere il mandato comunale in caso di elezione. Per i consiglieri e/o Presidenti di Municipio di un gruppo di maggioranza è necessario che tutti gli altri consiglieri all’unanimità diano il consenso alla candidatura».
(foto di copertina: da Piattaforma Rousseau)