È ora di far rientrare i giornalisti appostati sotto casa di Silvia Romano
12/05/2020 di Gianmichele Laino
I familiari di Silvia Romano hanno mantenuto un dignitoso riserbo per tutti i 18 mesi della prigionia della 24enne. In queste ore, invece, stanno sperimentando la sovraesposizione mediatica, soprattutto in seguito al rientro della ragazza nella propria abitazione del quartiere Casoretto a Milano. Da 48 ore, ormai, si sta assistendo a una sorta di cronaca minuto per minuto di tutto quanto sta accadendo nei pressi dell’abitazione della volontaria che, in virtù delle norme sulla quarantena, non potrà uscire di casa prima dei prossimi 14 giorni.
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Mamma Silvia Romano e le dichiarazioni ai giornalisti
Non si capisce bene, dunque, cosa si stia aspettando sotto l’appartamento di Silvia Romano. O meglio: qualcosa si intuisce. Si sta facendo la posta alla madre della ragazza, Francesca Fumagalli, di cui nella giornata di oggi abbiamo saputo, nell’ordine, che è scesa a ritirare un vaso di ortensie lilla offerto da una abitante del quartiere, che ha ricevuto un altro omaggio floreale per Silvia Romano e che è anche andata a portare a passeggio il cane.
Nel corso di quest’ultima uscita, visibilmente spazientita, ha affermato «Come vuole che stia? Provate a mandare un vostro parente due anni là e voglio vedere se non torna convertito». E poi, ha rivolto l’invito ai giornalisti di «usare il cervello». Il segnale inequivocabile che, ormai, la misura è colma. Non certo per le scene di ‘assembramenti’ denunciate ieri: i giornalisti accalcati sotto casa di Silvia Romano per riprendere il suo rientro nella propria abitazione sono lavoratori che cercano di rispondere alle esigenze della propria azienda che, spesso, commissiona articoli singoli e servizi video a basso costo.
Ma adesso si ha la sensazione che tutto quello che doveva essere ripreso, filmato, documentato, sia stato effettivamente fatto. Ora c’è bisogno di quel silenzio di cui una famiglia che non ha visto la propria figlia per 18 mesi avverte la necessità. Smontate i cavalletti e mettete i microfoni in borsa. Qualcuno cerca di tornare, con fatica, a una vita normale.