Sono 70 i bambini con i sintomi della malattia di Kawasaki in Italia

15/05/2020 di Enzo Boldi

Quest’oggi dalla Francia è arrivata la triste notizia della morte di un bambino di 9 anni che aveva tutti i sintomi della Malattia di Kawasaki (o Sindrome di Kawasaki), che ha provocato una grave miocardite. Il piccolo è risultato essere positivo al test Sars-CoV-2, rilanciando la possibile correlazione tra quella patologia e il Coronavirus. Gli esperti stanno ancora studiando questo collegamento, ma anche in Italia sono stati segnalati numerosi casi (sopra la media) di bambini che presentano gli stessi sintomi di questa vasculite che colpisce i più piccoli.

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Come spiegato ad AdnKronos da Angelo Mazza, della Pediatria dell’ospedale Papa Giovanni XXIII, lo studio effettuato dal nosocomio bergamasco – che a preso a campione non solo il dato orobico, ma quello di tutto il territorio nazionale -, sono stati rilevati i sintomi compatibili con la malattia di Kawasaki su circa 70 bambini. Sotto osservazione ci sono 20 bimbi a Bergamo e altri 50 nel resto d’Italia.

Malattia di Kawasaki, 70 casi sospetti in Italia

Fino allo scorso 20 aprile, nel nosocomio bergamasco erano arrivati già dieci bambini con i sintomi della vasculite, un dato che, paragonato a quanto accaduto negli anni precedenti, aveva fatto accendere il campanello d’allarme. Negli ultimi giorni, poi, il numero dei casi è raddoppiato arrivando a quota 20 solo nell’Ospedale Papa Giovanni XXIII. Cifra che si aggiunge a quella raccolta nel resto d’Italia, in un lavoro coordinato di verifica e confronto anche con le altre città.

La possibile correlazione con il Coronavirus

Lo studio, dunque, è iniziato. «È stato pianificato un registro anche per seguire il follow up di questi piccoli pazienti – ha detto il professore Angelo Mazza -. Le schede sono state già distribuite». Il monitoraggio dei bambini servirà anche per capire se questa Malattia di Kawasaki sia realmente correlabile al Coronavirus. Perché, fino a ora, l’unico punto di tangenza è la contingenza temporale.

(foto di copertina: da Pixabay)

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