Macron abbassa la scuola dell’obbligo a 3 anni (ma è un favore ai privati)
28/03/2018 di Redazione
Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha dichiarato martedì 27 marzo che dall’anno scolastico 2018/19 la scuola dell’obbligo sarà anticipata a 3 anni (precedentemente era 6).
Il tasso di partecipazione volontaria in Francia era già alto, si stima sul 97%. All’appello mancherebbero circa 26mila bambini ma, come spiega il ministro dell’Educazione Jean-Michel Blanquer in un’intervista a Le Monde, “questa media nazionale nasconde delle disparità territoriali. In alcuni dipartimenti d’oltre-mare non superiamo il 70%, in Corsica siamo sull’87% e a Parigi il 93%”.
Una mossa che andrebbe letta in chiave di un’omogeneità diffusa, dopo che la Francia dal 1882 ha assistito a tre prolungamenti dell’età scolastica.
Tuttavia, il giornale Libération ha mosso dei dubbi sull’effettiva intenzione di Macron che, nonostante la limitata portata del provvedimento, gioverebbe soprattutto ai privati a discapito delle municipalità che hanno la supervisione sulle scuole materne:
“Perché quest’idea non si è mai concretizzata?” si chiede, preoccupato, Damien Berthilier, il presidente della rete francese delle città educatrici, che raccoglie i funzionari eletti alle politiche educative. La ragione è finanziaria, spiega, con delle “somme colossali in gioco” per i municipi. Effettivamente la legge Debré del 1959 sulle scuole private sotto contratto prevede che le municipalità partecipino nelle stesse proporzioni ai costi dell’istruzione per i bambini dei loro comuni, che vadano nelle scuole pubbliche o private. Fino a oggi quest’obbligo riguardava solo le scuole elementari con l’istruzione obbligatoria a partire dai 6 anni. Le scuole materne private – che accolgono circa 300mila bambini – provvedevano ai loro locali e all’acquisto delle forniture con i propri mezzi. A partire dal 2019, quindi, i comuni dovranno logicamente aprire i loro portafogli.
Sempre la logica dovrebbe far pensare a un cambio di questa legge per non pesare troppo sulle casse dei municipi. Interpellato sul tema, il ministro Blanquer ha tuttavia sviato sul tema: “Non sono previsti cambiamenti per quanto riguarda il privato”.
(Credits foto: Ansa)