La rivolta del M5S in Umbria contro l’alleanza con il Pd: «Facciamo dimettere i nostri eletti»
18/09/2019 di Redazione
Parlamentari, consiglieri regionali, eletti nei piccoli comuni dell’Umbria. Sarebbero tutti sul piede di guerra per l’alleanza tra M5S e Pd nella regione dove si voterà per le elezioni amministrative il prossimo 27 ottobre. Il solo accenno a una possibile alleanza tra i pentastellati e i dem ha fatto scattare l’allarme. E tra qualche ora partiranno anche le cosiddette «regionarie» su Rousseau, ovvero le consultazioni interne al Movimento 5 Stelle per scegliere i candidati da inserire in lista.
M5S Umbria, la rivolta degli eletti contro i vertici
A guidare la protesta sarebbe il senatore pentastellato eletto in Umbria Stefano Lucidi: «Se ci presentiamo lì con 33 lettere di dimissioni da parte di tutti i portavoce, forse ci staranno a sentire» – scrive il senatore in una chat che raccoglie tutti i principali esponenti del Movimento 5 Stelle umbro. La chat è stata visionata da alcuni giornalisti dell’agenzia Adnkronos, che ne hanno svelato il contenuto.
Anche la deputata Tiziana Ciprini non è particolarmente tenera. Afferma che queste elezioni in Umbria servono soltanto a dei giochi di palazzo dei vertici pentastellati e che, se andranno avanti nella direzione di un’alleanza con il Pd, per il Movimento 5 Stelle non ci sarà altra possibilità che tornare a percentuali da zerovirgola.
M5S Umbria, nel mirino l’alleanza con il Pd
Qualcuno, non si sa quanto ironicamente, è arrivato persino a proporre il nome di Monica Bellucci – originaria di Città di Castello – come presidente della Regione e capolista del gruppo del Movimento 5 Stelle. Ma il tono è di quella goliardia drammatica, che utilizza solo chi è messo con le spalle al muro. Nella chat si riferisce anche di un incontro tra i parlamentari pentastellati e Luigi Di Maio: è sempre il senatore Lucidi a dire che «questa volta ci siamo incazzati». Ma la situazione del M5S in Umbria è un rebus.
FOTO: ANSA/RICCARDO ANTIMIANI