Padellaro chiede al M5S di tornare all’opposizione: «Se tiri a campare, tiri le cuoia»

28/05/2019 di Redazione

È arrivato il momento della resa dei conti. Antonio Padellaro, fondatore del Fatto Quotidiano, ha chiesto al Movimento 5 Stelle – i cui elettori sono il pubblico di riferimento della propria testata – di tornare all’opposizione, dopo il più che deludente risultato delle elezioni europee del 26 maggio. Il giornalista ha chiesto un bagno d’umiltà a Luigi Di Maio e colleghi, sottolineando sette punti in base ai quali i pentastellati dovrebbero staccare la spina del governo.

M5S all’opposizione: la richiesta del Fatto Quotidiano

Il messaggio di Antonio Padellaro è «Meglio tirare a campare che tirare le cuoia, diceva Giulio Andreotti. Ma se restano paralizzati dalla sconfitta, i 5 Stelle rischiano entrambe le cose». La sintesi di un pensiero che analizza, in modo molto più profondo di quanto fatto dagli stessi esponenti pentastellati, la sconfitta alle elezioni europee.

Padellaro afferma che la Lega ha ormai succhiato il sangue ai colleghi di governo del Movimento 5 Stelle, che l’elettorato pentastellato ha mandato un chiarissimo messaggio su quello che sta succedendo alla base, scontenta dell’operato dei suoi rappresentanti. Ha ricordato come questa vittoria lancerà Matteo Salvini verso il protagonismo assoluto, tanto che poche ore dopo il voto, ha già convocato una riunione di governo che lui stesso ha definito ‘operativa’ per lanciare alcune iniziative a marchio leghista.

M5S opposizione, perché conviene secondo Padellaro

Il fondatore del Fatto Quotidiano, poi, ha analizzato il futuro impatto che Matteo Salvini avrà in Europa grazie ai suoi alleati, evidenziando – al contrario – l’isolamento al quale sarà condannato il M5S che a Bruxelles e a Strasburgo siederà in un gruppo marginale rispetto a quelli nutriti e tradizionali degli altri movimenti europei. Infine, afferma che lo spazio dell’opposizione è quello migliore al momento: il Pd, secondo Padellaro, potrebbe occuparlo integralmente campando di rendita.

Ecco il motivo in base al quale il Movimento 5 Stelle dovrebbe uscire dal governo. E, di conseguenza, diventare ancora una volta quel partito di protesta e di rottura che era stato all’inizio. Ammesso che sia ancora possibile.

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