Il Financial Times risponde al M5S: «Il vostro contratto di governo farebbe saltare in aria l’eurozona»

Il Financial Times ha risposto alla lettera del Movimento 5 Stelle, scritta da Manlio Di Stefano, che aveva protestato contro l’editoriale, piuttosto incompreso, in cui M5S e Lega erano descritti come i nuovi barbari.

 

M5S-Lega, il Financial Times risponde alle loro proteste sull’editoriale dei barbari

Se il pezzo di lunedì 14 maggio era in realtà piuttosto benevolo verso il nuovo governo populista, la replica della testata, affidata a uno dei suoi commentatori più prestigiosi, Tony Barber, è invece molto più severa. Nel tweet in cui è pubblicato il commento si legge:«Il Financial Times risponde ai Cinque Stelle (e alla Lega): con rispetto, le vostre proposte distruggerebbero l’eurozona ».

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Nel commento Tony Barber trae tre conclusioni dalla pubblicazione in anteprima del contratto di governo.

«Primo, le proposte sono significativamente più radicali rispetto alle aspettative dei mercati finanziari osservate dopo che i due partiti hanno battuto le forze tradizionali nelle elezioni parlamentari del 4 marzo. L’assunzione dei mercati che M5S e Lega abbaiassero ma non mordessero si stanno rivelando come compiacente. Secondo punto: le proposte, se mai realizzate, non rispetterebbero la normativa UE e farebbero saltare in aria l’eurozona formata da 19 Paesi…La terza conclusione dalla bozza di governo diffusa è che l’ambiziosa proposta di una più profonda integrazione dell’eurozona associata al presidente francese Macron è praticamente morta e impossibile da salvare»

 

M5S-Lega, secondo il Financial Times il contratto di governo farebbe saltare in aria l’eurozona

In merito alla seconda conclusione Barber rimarca come sia immaginabile sia una fortissima pressione, come quella vista nei confronti del governo di Tsipras nel 2015, per abbandonare i piani più radicali, sia che Sergio Mattarella usi i poteri costituzionali raramente utilizzati dal capo dello Stato per bloccare un governo M5S-Lega.

 

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Screenshot del sito del Financial Times https://www.ft.com/content/042896b2-58ed-11e8-b8b2-d6ceb45fa9d0

 

 

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Nonostante il diniego delle proposte più radicali su euro e Bce, che sono state o cancellate dal contratto di governo oppure rimodulate, Lionel Barber sottolinea come le preoccupazioni elevate rimangano.

«Claudio Borghi, il responsabile economico della Lega, ha detto che i due partiti vogliono escludere il debito italiano comprato dalla Bce nel QE dal calcolo del rapporto del debito sul Pil, che sta a un colossale 130%. Qualsiasi tentativo però di ridurre il debito in un simile modo andrebbe contro la normativa europea. Rafforzerebbe inoltre i sospetti della Germania e dei suoi alleati che sempre più politici italiani vogliano un’Eurozona che funzioni in un modo fondamentalmente differente rispetto alla visione di Berlino. Anche se i Cinque Stelle e la Lega abbandonassero le loro proposte sul debito, alcune delle loro altre idee non piaceranno affatto nelle capitali europei…( Il loro programma economico)costerebbe decine di miliardi di uro in un momento in cui l’economia dell’eurozona sta rallentando e l’economia italiana, come sempre, va peggio di quella dei Paesi vicini. Non stupisce che i rendimenti dei Btp decennali siano saliti mercoledì al loro livello più alto degli ultimi due mesi »

, conclude Tony Barber sul Financial Times.

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