I probiviri M5S potrebbero avviare un’istruttoria sulla senatrice Drogo, sul palco al Congresso delle Famiglie

29/03/2019 di Redazione

La sua presenza sul palco di Verona, nella giornata inaugurale del Congresso delle Famiglie di Verona potrebbe costare caro alla senatrice del M5S Tiziana Drogo. Si annuncia infatti un vero e proprio confronto duro tra i probiviri M5S contro Drogo per la sua partecipazione a un evento che ha avuto il patrocinio del ministero della Famiglia, ma che i pentastellati hanno sempre definito molto lontano dalla propria linea politica.

M5S contro Drogo: possibile giudizio dei probiviri

Stando a quanto riportato dall’agenzia Adkronos, che cita fonti molto vicine ai senatori del Movimento 5 Stelle, Tiziana Drogo potrebbe essere sottoposta a breve al giudizio dei probiviri, il gruppo decisionale dei pentastellati che vigila sulla linea di condotta degli iscritti al Movimento 5 Stelle. Insomma, il caso della senatrice intervenuta al Congresso della Famiglia potrebbe essere esaminato allo stesso modo, o in maniera simile, rispetto ai casi di iscritti dissidenti rispetto alla linea pentastellata.

La partecipazione di Tiziana Drogo al Congresso delle Famiglie

Tiziana Drogo, in ogni caso, ha giustificato la sua presenza al Congresso delle Famiglie con la sua attività di donna delle istituzioni e di privata cittadina che è contraria all’aborto. «Sono stata coordinatrice dell’associazione nazionale famiglie numerose e presidente del forum delle associazioni familiari – si è difesa – non era mia intenzione attaccare nessuno né criticare altre posizioni, ma soltanto costruire, ascoltare e dialogare rispettando i punti di vista di ognuno».

La sua presenza inaspettata al Congresso delle Famiglie di Verona – nei prossimi giorni sono attesi anche il ministro della Famiglia Lorenzo Fontana, grande promotore dell’evento, nonché titolare del dicastero che ha concesso il patrocinio, e il ministrp dell’Interno Matteo Salvini – ha diviso comunque i militanti del Movimento 5 Stelle: salvo qualche sporadica voce che ha difeso e tutelato la libertà di scelta personale della senatrice, la maggior parte dei simpatizzanti pentastellati ha chiesto addirittura le dimissioni della senatrice.

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