Il Viminale non ha dato il via libera all’abbattimento dei lupi

12/04/2019 di Enzo Boldi

C’è un’emergenza lupi in Italia? Può darsi, nel senso che i numeri sono in crescita anche se fare dell’allarmismo appare esagerato. È stata distribuita dal Viminale una circolare ai prefetti che parla di questo problema? Sì ed è stata spedita nei giorni scorsi. In questo documento si parla espressamente di libero abbattimento degli animali per scongiurare il loro ripopolamento di massa? Assolutamente no.

La polemica del giorno ha riguardato questa famosa circolare spedita dagli uffici del Ministero dell’Interno, dal titolo ‘Diffusione di lupi e tutela della pubblica incolumità’. Il testo partito dal Viminale ha provocato diverse reazioni da parte dei comuni cittadini e anche dagli animalisti che hanno chiesto la sospensione di questo presunto abbattimento di massa dei lupi. In realtà, la circolare partita dal dicastero guidato da Matteo Salvini ricalca per filo e per segno quanto già indicato in una direttiva varata dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa.

Il Viminale non ha dato il via libera all’abbattimento dei lupi

Il piano lupi, infatti, come precisato dallo stesso ministero dell’Ambiente all’Ansa, non prevede nessuna uccisione di massa, ma richiede un iter da seguire ben preciso e la decisione finale sarà presa solamente dopo l’incontro tra diversi enti coinvolti. Vige, infatti, la legge che autorizza i prefetti a convocare il comitato ordine e sicurezza pubblica, insieme a rappresentanti dell’Ispra, per capire come fare per i casi più delicati e, come extrema ratio, valutare l’abbattimento del lupo o dei Lupi in questione, proprio come ricordato dal Viminale nella circolare.

Tanto rumore per nulla (o, almeno, in ritardo)

Insomma, tanto rumore per nulla. Il tam tam mediatico aveva spinto anche molte delle associazioni animaliste a spingersi contro quella che era ritenuta una decisione istantanea presa dal Viminale. In realtà, l’abbattimento dei lupi avverrà solamente dopo un incontro tra vari rappresentati delle istituzioni che valuteranno l’eventuale gravità della situazione e il numero degli esemplari che vivono in quella determinata zona.

 

(foto di copertina: Monika Skolimowska/dpa-Zentralbild/ZB)

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