Un po’ di chiarezza su Lukaku che dice che c’era bisogno della positività di un calciatore della Juve per fermare il calcio

02/04/2020 di Redazione

Quando si vuole sovrainterpretare, spesso, si commettono errori che ingigantiscono le cose più del dovuto. Oggi, a quanto pare, questo esperimento è stato tentato con Romelu Lukaku, attaccante dell’Inter che, insieme a Thierry Henry e ad Axel Witsel ha partecipato a una diretta Instagram sull’account Pumafootball, il canale ufficiale dedicato al calcio del suo sponsor. La frase che più sta rimbalzando in questo momento sui social network è quella pronunciata proprio dall’attaccante nerazzurro che ha parlato dell’emergenza coronavirus che stiamo attraversando.

LEGGI ANCHE > Lukaku contro il Corriere dello Sport: «Il più stupido titolo mai visto»

Lukaku e il calciatore della Juventus positivo per fermare il campionato

«La salute viene prima di ogni cosa – ha detto Lukaku -. Perché dobbiamo giocare se nel mondo c’è gente che rischia la vita? Eppure è necessario che il giocatore della Juve sia positivo affinché il calcio si fermi. È normale tutto ciò? No, non è normale. Ammetto che il calcio mi manca, però adesso l’importante è la salute della gente. Tutto il resto è secondario». L’ultima partita di campionato in Italia si è disputata il 9 marzo, dopo la positività di Daniele Rugani – riscontrata tra il 10 e l’11 marzo – la Uefa ha deciso di sospendere le competizioni internazionali.

Tuttavia, le parole di Lukaku non avevano l’intento polemico che, decontestualizzandole, qualcuno ha attribuito loro, ipotizzando una presunta frecciata al sistema calcistico italiano e alla squadra attualmente prima in classifica in Serie A. L’attaccante dell’Inter ha evidenziato quanto sia stato limitante, per un sistema organizzato come quello calcistico, attendere la positività di un calciatore per fermare il campionato. Quello che un po’ tutti abbiamo evidenziato quando, con il dilagare dell’emergenza coronavirus in Italia, si discuteva ancora se disputare le partite con i tifosi, a porte chiuse o con altre fantasiose modalità.

La polemica calcistica, invece, non sembrava contemplata in queste frasi, con Lukaku che poi ha proseguito la sua diretta rispondendo alle domande dei followers in maniera decisamente tranquilla e serena. Ma, evidentemente, l’astinenza da calcio giocato ha causato l’incomprensione, restituendo – per una sera – ai commentatori dei social network lo stimolo della rivalità sportiva.

Share this article