Luis Sepúlveda, Enzo D’Alò ricorda il grande scrittore cileno

Luis Sepúlveda se ne è andato a causa dell’infame coronavirus lasciando un grande vuoto. Lo scrittore aveva un rapporto speciale con l’Italia, da cui era molto amato anche  grazie al clamoroso successo de La Gabbianella e il Gatto. Non stiamo parlando solo dello splendido racconto “Storia di una Gabbianella e del Gatto che le insegnò a volare”, ma soprattutto per il film uscito nel 1998 e diretto da Enzo D’Alò. 

Proprio il regista, che collaborò a stretto contatto con Luis Sepúlveda per la scrittura del film e che lo convinse a doppiare la voce narrante del poeta, ha regalato un toccante ricordo del grande umanista cileno la cui morte ha addolorato moltissimo i cittadini italiani:

Ci divertimmo molto. Lui fece il poeta, aveva una voce bellissima. Poi in sede di doppiaggio per coerenza scegliemmo doppiatrici, per la bambina e per la gatta, con lo stesso accento spagnolo, in modo da costruire un piccolo nucleo familiare immigrato ad Amburgo. È stato molto bravo, preciso, professionale. Era una persona stupenda, oltre al personaggio c’era una persona forte e profonda che poteva dare molto“.

Enzo D’Alò ha poi parlato dell’idea di dare un seguito alla storia di Fortunata e Zorba, che era rimasta viva in lui e in Luis Sepúlveda anche dopo tutti questi anni:

“C‘era sempre rimasta l’idea di scrivere una Gabbianella – Il ritorno, ma tutti e due volevamo che fosse qualcosa di diverso dal classico sequel. Ragionavamo senza fretta. Volevamo qualcosa che sorprendesse il pubblico, che desse importanza a un nuovo film. Una volta era anche venuto un’intera giornata a Barcellona per lavorare insieme. Si pensava a qualcosa di generazionale: un ritorno della gabbianella come mamma, che prendesse in qualche modo il posto di Kenda: la gabbianella doveva tornare e restituire qualcosa ai gatti del porto. E se nel primo film i gatti l’avevano aiutata ad acquisire la coscienza di sé e volare via, cercavamo un modo perché stavolta lei li aiutasse a risolvere i problemi. Tante bellissime ipotesi, scritte su due taccuini che avevamo io e lui, e che resteranno tali per sempre”.

Un sogno quello di un nuovo La Gabbianella e il Gatto destinato a rimanere tale a causa del coronavirus che si è preso una persona di straordinaria umanità, oltre che un grande narratore del nostro mondo.

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