Sui social si alza la protesta e si chiede il licenziamento dello spin doctor di Salvini

22/04/2019 di Enzo Boldi

Continua a far discutere il post Facebook condiviso dal social media manager e spin doctor di Matteo Salvini nel giorno di Pasqua. Quella fotografia del leader della Lega – l’immagine risale al 10 ottobre del 2018, in occasione del quarantennale della nascita del Nocs (Nucleo operativo centrale di sicurezza) – che imbraccia un mitra ha scatenato le ire su Facebook e Twitter. Nel mirino delle critiche, però, non c’è solamente la foto, ma anche il ‘richiamo’ alle armi fatto da Luca Morisi. E ora sui social si chiede il suo licenziamento.

La delicatezza non è mai stata il suo forte. Lui, abile nell’acuire i mal di pancia degli italiani pubblicando sui vai profili social di Matteo Salvini notizie a senso unico che acuiscono ancora di più la rabbia degli italiani, questa volta ha esagerato e quel «Noi siamo armati, con tanto di elmetto» era evitabile e fuori luogo. La campagna elettorale perenne, questa volta, ha superato i limiti e in molti stanno chiedendo a Matteo Salvini di intervenire licenziando Luca Morisi. E l’invito è rivolto anche al Quirinale.

Sui social si chiede l’intervento di Mattarella nei confronti di Luca Morisi

L’hashtag   su Twitter ha raggiunto quasi quota 10mila adesioni. Matteo Salvini, con ogni probabilità, non prenderà alcun provvedimento nei confronti di chi, grazie alla propria abilità, ha contribuito a fargli conquistare la vetta dei sondaggi elettorali, ma l’appello si rivolge anche al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

 

 

La policy di Facebook sulle armi

A stupire è anche la non reazione da parte di Facebook, il social su cui è stata condivisa la foto di Salvini con il mitra e il pensiero ‘bellicoso’ di Luca Morisi. Ma quel post è ancora sulla bacheca dello spin doctor del leader della Lega perché la policy dell’azienda di Zuckerberg vieta solamente la pubblicazione di post commerciali sulle armi. Il resto, invece, può esser liberamente condiviso.

(foto di copertina: da profilo Facebook di Luca Morisi)

Share this article