Confisca dei beni e sorveglianza speciale per il capo ultras del Milan
21/07/2020 di Enzo Boldi
Nel dicembre del 2018 fece scalpore quella foto di Matteo Salvini immortalato mentre stringeva la mano a Luca Lucci in occasione del raduno per i 50 anni della Curva Sud del Milan. Quell’uomo, però, non era lo specchio dell’integrità morale e non per il suo ruolo di capo ultras dei rossoneri. Su di lui, infatti, pendono gravi accuse che, questa mattina, sono culminate con la confisca dei beni e non solo. Per lui, infatti, è scattata anche la sorveglianza speciale, dopo il sequestro per un valore stimato attorno al milione di euro.
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Il leader della Lega, dopo le polemiche per quello scatto, disse di non conoscere Luca Lucci e che lui non chiede la carta d’identità e i precedenti penali a chi gli chiede una stretta di mano in strada. Da quel giorno, però, anche l’attenzione mediatica si è spostata sul capo ultras del Milan, portando alla luce le varie indagini effettuate dalle forze dell’ordine sul suo operato extra-professionale. Il 39enne, infatti, risulta essere un elettricista. Ma, secondo gli inquirenti, i suoi affari sono ben altri.
Luca Lucci, confiscati i beni al capo ultras del Milan
Le attenzioni della magistratura accesero i propri riflettori sulla figura di Luca Lucci nel giugno del 2018, quando le indagini dimostrarono un suo ruolo attivo nel traffico e commercio di droga a Milano. Il suo ruolo di primo piano venne accertato nell’inchiesta denominata Mongolfiera: secondo l’accusa, il capo ultras del Milan utilizzava la sede di Sesto San Giovanni – che ora è stata confiscata – come luogo di trattativa e gestione del traffico di sostanze stupefacenti. Il 39enne patteggiò la condanna a un anno e sei mesi di reclusione.
I guai con la giustizia
Questa mattina, la Polizia di Milano ha proceduto con la confisca dei beni per un valore di un milione di euro. Si tratta di immobili (un complesso immobiliare di recente costruzione, con autorimessa, in quel di Bergamo), alcuni conti corrente e quel Clan 1899 di Sesto San Giovanni in cui si sarebbe svolto il traffico di sostanza stupefacenti. Oltre a un Suv i grande cilindrata.