Il «Luca era gay» di Povia ha scritto un libro su come tornare eterosessuali

09/04/2019 di Enzo Boldi

In molti si saranno chiesti negli anni, perché il brano è stato presentato sul palco del Festival di Sanremo ben 10 anni fa, chi fosse quel famoso Luca che «era gay e adesso sta con lei» cantato da Povia all’Ariston. Lui si chiama Luca Di Tolve, ha un blog, ha scritto un romanzo per raccontare il suo percorso di fede che lo ha fatto tornare a essere eterosessuale e ha fondato un gruppo che ha come obiettivo quello di convertire gli omosessuali.

Il libro (un’autobiografia), in realtà non è né una novità né un best seller. Luca Di Tolve, infatti, lo ha scritto nel 2011 – a due anni dalla canzone di Giuseppe Povia – ed è edito da Città Ideale, una casa editrice toscana che ha sede a Prato. Il suo contenuto è stato riportato dal giornale Open che spiega come l’uomo abbia anche creato un gruppo, chiamato Lot-Regina della Pace, che ha come missione quella di aiutare gli omosessuali a intraprendere un cammino di espiazione per abbandonare l’omosessualità e tornare a essere eterosessuali.

Il libro sulla ‘conversione’ di Luca Di Tolve

Nel suo libro, che si intitola ‘Ero Gay. Medjugorje ho trovato me stesso’, Luca Di Tolve racconta come la sua visita al santuario della Madonna in Bosnia, gli abbia cambiato la vita. Da quel giorno, infatti, lui capì di non essere gay e tornò a essere etero. La sua storia è riportata nell’aletta anteriore della copertina. 

Vittima dell’abbandono da parte del padre quando è ancora un bambino, e del conseguente rapporto sbilanciato, ai limiti del morboso, con la madre, Luca si ritrova a mettere in discussione la sua identità e a intraprendere il cammino omosessuale. Eletto Mister Gay negli anni Novanta, Luca incomincia a scalare le vette del successo di un certo mondo omosessuale. Giovane, bello, richiesto a eventi mondani, feste e spettacoli, in breve vive ogni esperienza di trasgressione che in quel mondo si possa incontrare, tra sesso, lussuria, potere e gironi infernali. Dietro l’angolo, però, sta in agguato un nemico letale: l’aids, che senza pietà lo priva nel giro di pochi anni dei migliori amici. Finché arriva la sentenza fatale e tanto temuta: anche Luca ha contratto l’Hiv. A quel punto qualcosa si rompe nell’equilibrio artificiosamente costruito in tutti quegli anni, e Luca rientra in se stesso. Intraprende così un percorso di conversione, su base psicologica e religiosa, che lo aiuta a scoprire e a sanare le ferite di tanti anni prima, fino a riappropriarsi della sua identità sessuale. Un cammino faticoso, fatto di tanti dubbi e cadute, che lo porta fino a Medjugorje: l’incontro con la Madonna lo spinge decisamente sulla strada della conversione, favorendone una completa rinascita interiore. Ritrovato se stesso, Luca incontra anche l’amore a lungo cercato e con Terry inizia una nuova vita si sposa nel 2008 e nel 2014 diventa padre, pervaso da una gioia e una pace mai sperimentate prima. Un’autobiografia controcorrente, ma non polemica, dettata dal desiderio di testimoniare la propria rinascita trovando tolleranza e rispetto per la propria scelta di vita.

Il Gruppo Lot-Regina della Pace

Una storia difficile da accettare e non giudicabile dall’esterno. Ma si può esprimere una valutazione, invece, su ciò che Luca Di Tolve scrive sul suo blog, nel quale parla di una lobby gay che difende e promuove l’identità gender. E non solo. Perché tra le pagine del sito del Gruppo Gruppo Lot-Regina della Pace si legge: «Con la nostra equipe, formata da persone che hanno avuto guarigione interiore portando così al pieno compimento la bellezza della propria identità di maschio e di femmina, si possono affrontare le questioni relative alla sfera sessuale-affettiva e relazionale, partendo dalle radici, per individuare le cause di questa disarmonia e la strada per ritrovare se stessi».

(foto di copertina: da libro “Ero Gay” di Luca Di Tolve)

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