Per il ministro Fontana il catechismo dice «Prima gli italiani»
24/02/2019 di Enzo Boldi
Quando si arriva a stravolgere anche un testo sacro per difendere una linea politica vuol dire che si è arrivati al libro dell’Apocalisse. Così ha fatto Lorenzo Fontana che, citando il catechismo e il Vangelo, ha voluto difendere l’operato del governo e della Lega sul tema dei migranti e della povertà in Italia. Secondo il ministro per la Famiglia e le disabilità, infatti, si sta agendo seguendo il dettame ‘ama il tuo prossimo’, spiegando come – secondo lui – le parole simbolo della religione Cattolica volessero indicare il senso di ‘prossimità’, cioè di vicinanza. Per questo motivo, secondo lui, i più prossimi sono i poveri italiani, quindi è giusto dire ‘prima gli italiani’.
Difficile immaginare cosa abbia spinto il ministro Lorenzo Fontana a inerpicarsi in un sentiero così oscuro da produrre una spiegazione tanto irrazionale quanto comica. E no, non si trattava di una trovata ironica, ma di un vero e proprio pensiero profondo su cui si baserebbe tutta la politica della Lega. Secondo Fontana, infatti, il motto ‘Prima gli italiani’ non è altro che la trasposizione di un passo del Vangelo che viene insegnato anche nel Catechismo. Quindi, la Lega agisce – sul tema dei migranti- secondo i dettami della religione cattolica.
Il ministro Fontana si difende dicendo che la Lega agisce secondo Catechismo
L’unica cosa certa è l’originalità nella giustificazione di una linea politica che – nella realtà dei fatti – va contro qualsiasi dottrina e scrittura della religione cattolica. «Ci accusano, ma la nostra azione politica sull’immigrazione si ispira al catechismo – ha detto il ministro Lorenzo Fontana -. ‘Ama il prossimo tuo’, ovvero in tua prossimità e per questo dobbiamo occuparci prima dei poveri italiani». Sì, l’ha detto veramente durante un convegno della Lega a Pisa.
Il Vangelo dice veramente «Prima gli italiani»?
Ora, stabilito che il Vangelo quando parla di «prossimo» non intende certamente quel che sostiene Lorenzo Fontana, è arrivato il momento di sedersi tra i banchi dell’oratorio e fare un piccolo ripasso di quel che è scritto veramente nel Vangelo. «‘Ero straniero e non mi avete dato ospitalità, ero nudo e non mi avete dato dei vestiti, ero malato e in prigione e non siete mai venuti a farmi visita!’. Allora quelli risponderanno: ‘Signore, quando mai ti abbiamo visto affamato o assetato, straniero o nudo, malato o in prigione, e non ti abbiamo aiutato?’. E io risponderò: ‘Tutto quello che non avete fatto per aiutare anche lʼultimo di questi miei fratelli, non lʼavete fatto a me!’», è scritto nel Vangelo di Matteo (25: 43-45). E, ovviamente non si tratta di Matteo Salvini. E poi, sempre secondo l’apostolo Matteo: «Quando lo avete fatto anche per lʼultimo di questi miei fratelli, lo stavate facendo a me». E questo di può applicare alla questione dei bambini migranti. Quindi, caro ministro Fontana, la Lega non si ispira al modello del catechismo cattolico, anzi.
(foto di copertina: ANSA/GIUSEPPE LAMI)