Eppure Fioramonti, una settimana fa, aveva postato la sua soddisfazione per l’approvazione del decreto scuola

26/12/2019 di Redazione

A Natale, le dimissioni di Lorenzo Fioramonti. Una settimana fa, il decreto scuola era diventato legge dello Stato. Si era trattato, in quella circostanza, di una legge che ha messo i paletti soprattutto per la gestione del personale della scuola, con l’approvazione del concorso straordinario per i docenti, ha posto le basi per il nuovo concorso che probabilmente potrebbe partire nel mese di febbraio e ha riordinato le graduatorie a esaurimento e quelle provinciali, dando ulteriori indicazioni anche sui 24 cfu necessari all’insegnamento.

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Lorenzo Fioramonti era soddisfatto per il decreto scuola

In quella circostanza, con il passaggio al Senato del decreto diventato legge (la sua scadenza era fissata per il 27 dicembre 2019), si era comunque fatto un passo in avanti verso la sistemazione del settore della scuola. Non abbastanza, evidentemente, per Lorenzo Fioramonti che pure aveva manifestato la sua soddisfazione per l’approvazione.

«La scuola, l’università e la ricerca devono tornare al centro della politica, anche economica, di un Paese – ha scritto in un post su Facebook -. Con l’approvazione del decreto scuola, finalmente Legge, facciamo un passo in avanti per ridurre il precariato e far ripartire l’economia della conoscenza».

Eppure, Fioramonti ha continuato a mantenere una sorta di silenziosa linea di dissenso con i suoi colleghi di governo che l’ha portato alle dimissioni della sera di Natale, con la lettera consegnata a Giuseppe Conte. Del resto, Fioramonti è stato dimissionario sin dal primo momento, ponendo come condizione unica per la sua carica lo stanziamento di 3 miliardi di euro per la scuola nella legge di bilancio. Fondi che sono arrivati soltanto per i 2/3 e che, quindi, non hanno soddisfatto le condizioni imposte dal ministro.

Lorenzo Fioramonti oggetto misterioso anche per il M5S

Quest’ultimo ha aspettato l’approvazione della legge di bilancio per dare una sorta di ufficialità alla sua decisione e ha scelto la solenne giornata del Natale per fare un gesto eclatante. Ma l’incarico al ministero non è l’unico che il ministro andrà a lasciare. Con ogni probabilità, anche il suo ruolo di parlamentare pentastellato è a rischio: l’ormai ex titolare del dicastero di viale Trastevere, infatti, potrebbe lasciare il gruppo del M5S alla Camera. Un indizio? Lorenzo Fioramonti sarebbe indietro con la rendicontazione dei rimborsi imposta dallo statuto del Movimento. Anche tra i suoi colleghi di partito, fino a qualche giorno fa, il ministro restava un oggetto misterioso. Adesso, con la sua lettera di dimissioni lo è ancor di più.

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