Perché Electronic Arts è stata accusata di sfruttamento di minori e adolescenti

Nel mirino di alcune associazioni in difesa dei diritti dei minori ci sono le pratiche delle "loot box"

07/06/2022 di Enzo Boldi

Electronic Arts ha appena ottenuto una vittoria fondamentale: i loot box su Fifa (e su altri videogiochi) non è equiparabile al gioco d’azzardo. Ora, però, un collettivo di 15 associazioni in difesa dei diritti dei minori ha chiesto ufficialmente alla Federal Trade Commission di avviare un’indagine per “sfruttamento di bambini e adolescenti”. In che modo? Il principio è lo stesso che, nei mesi scorsi, ha spinto diversi Paesi a chiedere verifiche (arrivando anche al ban temporaneo) sulla cornice all’interno della quale si muove quel “programma” che – sotto forma di estrazione casuale – permette agli utenti di collezionare card di calciatori e altri contenuti esclusivi per personalizzare il proprio videogioco.

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Le loot box Fifa consentono (previo pagamento attraverso la valuta virtuale disponibile sulle varie piattaforme di gioco) agli utenti di acquistare dei veri e propri pacchetti a sorpresa al cui interno si trovano card, badge e divise per aumentare il valore della propria squadra “FIFA ultimate team” e competere in modo migliore con gli altri utenti. Insomma: più spendi, più hai possibilità di rafforzare la tua squadra. Nei pacchetti acquistati e acquistabili ci sono contenuti random e questo aumenta il livello di imprevedibilità.

Loot Box Fifa, la denuncia sullo sfruttamento di minori

E tutto questo, secondo i 15 gruppi statunitensi in difesa dei diritti dei minori, alimenterebbe un utilizzo sbagliato del videogiochi prodotti e commercializzati a Electronic Arts da parte dei bambini. Perché quel senso di competizione tra giovani potrebbe portare i più piccoli a spendere migliaia di dollari per l’acquisto di quella moneta virtuale e, successivamente, per compare quei pacchetti attraverso le tool box FIFA. Ora la Federal Trade Commission americana (che ha il compito di tutelare i consumatori) dovrà valutare se questa richiesta di approfondimento – soprattutto con l’accusa di “sfruttamento di minori” – sia legittima e confermata da dati e testimonianze. Ma, occorre ricordarlo, alcuni tribunali hanno già “assolto” l’azienda dall’accusa di promuovere un gioco d’azzardo celato all’interno dei suoi videogiochi.

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