Da Londra a Roma: è cominciata la mobilitazione ecologista permanente

Non si arresta la protesta ecologista in tutto il mondo, mentre in Italia si parla della (giusta) indignazione per il vergognoso manichino di Greta Thunberg trovato appeso a un ponte , le azioni non si arrestano in tutta Europa e anche nel Belpaese.

A Parigi alcune centinaia di militanti ecologisti del gruppo Extinction Rebellion stanno bloccando questo pomeriggio un ponte e una riva della Senna solitamente molto frequentati a Parigi, coordinandosi con una serie di azioni in diverse città nel mondo. I manifestanti si sono seduti in mezzo alla strada e hanno bloccato anche la centralissima Place du Chatelet e il Pont au Change che conduce all’Ile de la Cité, dove sorge la cattedrale di Notre-Dame, a poche decine di metri dalla Questura. “Qui ci ribelliamo”, si legge su uno striscione, mentre un altro, ben visibile sul ponte, reca il logo del gruppo XR. Extinction Rebellion.

Da Londra a Roma: le azioni nelle città europee

A Londra, il Paese dove è nata l’associazione, i manifestanti hanno bloccato il quartiere di Westminster, il cuore politico del Regno Unito dalla mattina. Degli sbarramenti, predisposti dai manifestanti, sono stati disseminati su differenti punti strategici del quartiere per impedire la circolazione. Tra gli attivisti persone di ogni età e molti genitori arrivati con i loro bambini.

A Berlino a prendere la parola è, come riporta Liberation, Carola Rackete, balzata all’onore delle cronache nostrane per essere la capitana della Sea Watch 3. «Dobbiamo rimanere qui e ribellarci finché il Governo non dichiarerà l’emergenza ecologica e agirà di conseguenza» ha detto rivolgendosi ai manifestanti. Qui i manifestanti si sono riuniti nei pressi del parco Tiergarten e della Colonna della Vittoria. La Germania è l’unico paese europeo ad aver annunciato un piano per il clima, ma le azioni messe in campo sono sembrate deludenti alla maggior parte dei manifestanti.

A Roma invece la protesta è andata in scena davanti alla camera con una performance teatrale (con tanto di sangue finto), una preghiera laica, canti e l’intervento di padre Alex Zanotelli che ha sollecitato tutti sull’urgenza delle azioni da intraprendere: «Entro il 2050 l’Onu si aspetta 250 milioni di rifugiati climatici nel mondo, dei quali 50 milioni dall’Africa. Sono loro che pagheranno prima di tutto. Dobbiamo ribellarci a questo. Ribellarci in maniera non violenta, ma trovare tutte le vie, anche di disobbedienza civile, per forzare i governi a determinate cose».

L’organizzazione prevede dei blitz quotidiani ogni giorno, a partire da oggi, in 60 città del mondo. Nella speranza che possa servire a sensibilizzare politici e opinioni pubblica sull’urgenza del cambiamento.

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