Unesco, il pasticcio di Di Maio: «Lino Banfi sostituirà Pupi Avati, anzi no Folco Quilici» (che è morto)
22/01/2019 di Redazione
L’argomento del giorno è quello della nomina di Lino Banfi alla commissione dell’Unesco per l’Italia. Ma la questione è stata gestita, sin dal primo momento, in maniera approssimativa. Come Giornalettismo aveva evidenziato, l’annuncio di Luigi Di Maio da Roma, al momento della presentazione del reddito di cittadinanza, non risultava chiarissimo. La frase «abbiamo nominato Lino Banfi rappresentante del governo nella commissione Unesco» non ha un significato.
Lino Banfi, che ruolo avrà nella commissione Unesco?
Questo organismo, infatti, ha sia un comitato direttivo, sia un’assemblea. Inoltre, il governo è rappresentato da diversi membri, che vanno da quelli nominati dalla presidenza del Consiglio, passando per quelli nominati da vari ministeri (tra cui anche quello dello Sviluppo Economico, dell’Economia, degli Esteri, dei Beni Culturali e di altri dicasteri).
Che ruolo avrà Lino Banfi, dunque? Il Ministero dello Sviluppo Economico ha provato a chiarirlo nel pomeriggio: «Il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ha indicato Lino Banfi come componente nell’assemblea della Commissione nazionale italiana per l’Unesco (Cniu) – si leggeva in una nota -, in sostituzione di Pupi Avati che ricopriva il ruolo di referente per la comunicazione».
La confusione del ministero di Di Maio tra Pupi Avati e Folco Quilici
Tra le varie personalità che fanno parte dell’assemblea, infatti, c’è anche il famoso regista. Ma il qui pro quo è stato subito evidente. Perché Pupi Avati avrebbe dovuto essere sostituito? Era già pronto a scoppiare un piccolo caso politico, quando il ministero di Di Maio ha chiarito il pasticcio: «Il Mise comunica che Lino Banfi verrà indicato come componente nell’Assemblea della commissione nazionale italiana per l’Unesco (Cniu) in sostituzione di Folco Quilici, mancato il 24 febbraio 2018, e non di Pupi Avati».
Nel board della commissione Unesco per l’Italia, infatti, compariva ancora il nome di Folco Quilici, il saggista e documentarista morto lo scorso anno. Evidentemente, alla base del misunderstanding, c’è stata una certa confusione sulle due personalità, con Pupi Avati che è vivo e vegeto (e può continuare la sua attività in seno alla commissione Unesco per l’Italia) e il defunto Folco Quilici. Anche su una nomina fortemente voluta dal Movimento 5 Stelle e annunciata in pompa magna, insomma, c’è stata la consueta approssimazione.