Le minacce dei boss di Cosa Nostra a Di Matteo e Giletti

In un nuovo libro-inchiesta, il vicedirettore dell’Espresso Lirio Abbate rivela che i boss di Cosa Nostra Filippo e Giuseppe Graviano hanno minacciato, in seguito ad un dibattito televisivo, Giletti e Di Matteo. Le minacce a Giletti e a Di Matteo, tra le altre cose, non sarebbero state nemmeno troppo velate.

Minacce a Giletti nell’ora d’aria

Secondo quanto riportato dal libro, durante l’ora d’aria dello scorso 11 maggio, Filippo Graviano, condannato per le stragi del 92′ e del 93′, parlando con lo ‘ndranghetista Maurizio Barillari non si risparmiava nel commentare la puntata di Non è L’Arena andata in onda la sera precedente. Nel talk show di Giletti si era parlato del caso sollevato dal pm Nino Di Matteo e per la mancata nomina a direttore delle carceri e di scarcerazioni.

«Il ministro fa il suo lavoro e loro rompono li…», diceva Filippo Graviano ad alta voce, apparentemente per farsi sentire dagli agenti del Gom (il reparto mobile delle polizia penitenziaria). «Quell’uomo…di Giletti e quel…Di Matteo stanno scassando la minchia», continuava.

«La sera del 10 maggio, qausi tutti i detenuti del 41 bis erano davanti al televisore», hanno scritto gli agenti del Gom. Anche Rita Della Chiesa, figlia del prefetto ucciso nel 1982 a Palermo e ospite regolare di Giletti, sarebbe stata insultata dal boss palermitano Benedeto Capizzi, riconducibile alla Cupola di Rina.

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Minacce a Giletti e a Di Matteo, il libro di Lirio Abbate

Il libro di Abbate, intitolato “U Siccu“, esplora i segreti di Cosa Nostra raccontando la storia del latitante Matteo Messina Denaro da Castelvetrano, ricercato dal 1993 e condannato all’ergastolo per le stragi di Roma, Milano e Firenze.

«La mafia è ancora viva anche se dietro le sbarre», scrive Lirio Abbate. «E i suoi uomini tentano in ogni modo di uscire, di comunicare con l’esterno. E dall’esterno il faro è solo uno, l’unico ad avere il potere e la caratura criminale per fare da punto di riferimento: Matteo Messina Denaro».

(Immagine di Copertina: Facebook)

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