Il durissimo attacco di Liliana Segre contro l’utilizzo dei simboli religiosi in politica: «Pericoloso revival del nazismo»

Liliana Segre ha espresso la sua intenzione di dare la fiducia al governo Conte 2, augurandosi che sia un esecutivo nato anche dalla «consapevolezza di uno scampato pericolo, dal senso di sollievo dopo che si è giunti sull’orlo di un precipizio e ci si ritrae in tempo».

Liliana Segre esprime la sua fiducia al governo nato «dalla consapevolezza di uno scampato pericolo»

Dandole la parola la presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati ha rivolto a Liliana Segre gli auguri di compleanno. L’intero emiciclo si è unito agli auguri con un grande applauso per festeggiare gli 89 anni della senatrice a vita. Segre ha quindi espresso la sia intenzione ad «esprimere fiduciosa la fiducia a questo governo» nel giorno delle votazioni del Senato. L’atteggiamento della senatrice è stato definito da lei stessa come «di preoccupazione e allo stesso tempo di speranza»: «Vorrei che questo governo nascesse dalla consapevolezza di uno scampato pericolo– ha dichiarato Segre durante il suo intervento-  dal senso di sollievo dopo che si è giunti sull’orlo di un precipizio e ci si ritrae in tempo. Occorre ripristinare un terreno di valori condiviso nella difesa costante della democrazia e dei principi di solidarietà nati dalla Costituzione e dalla Resistenza».

Il durissimo attacco di Liliana Segre contro l’utilizzo dei simboli religiosi in politica: «Pericoloso revival del nazismo»

La senatrice, che dice di aver temuto «un inesorabile imbarbarimento della nostra società», si è espressa in maniera molto critica rispetto all’utilizzo dei simboli religiosi all’interno della politica, utilizzando simboli e riferimenti sacri per un «dileggio sistematico dell’avversario». Una modalità che ha messo in allerta Segre, sopravvissuta ai campi di sterminio nazisti, che infatti ha evidenziato come questo modo di fare « a me fanno effetto, sono un farsesco e pericoloso revival del ‘Gott mit uns’» citando il motto nazista delle SS e del Terzo Reich che significa “Dio con noi”. Le sue parole sono state fischiate dai banchi della Lega, dai quali si sono levati anche diversi mugugni. «Sì a me fanno effetto, forse solo a me in questa aula» ha risposto con fermezza Segre continuando il suo intervento, nonostante le continue interruzioni, conclusosi con una citazione di John Donne: «Non chiedere mai per chi suona la campana essa suona per te».

 

(credits immagine di copertina: ANSA/FABIO FRUSTACI)

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