Google blocca le licenze per tutti i dispositivi che usano Android in Russia

In modo particolare, nel mirino finiscono gli smartphone della compagnia russa BQ: cosa succede ora

28/03/2022 di Gianmichele Laino

Google non rilascerà più i certificati e le licenze di utilizzo del sistema operativo Android in Russia. Il tutto avviene in previsione di una totale sospensione dei servizi legati al colosso di Mountain View in Russia (al momento, YouTube sta resistendo, ma le notizie arrivare dal Roskomnadzor qualche giorno fa non sembrano particolarmente incoraggianti al momento). Ovviamente, questo vale anche per i sistemi operativi e anche per quei dispositivi che utilizzano questi sistemi operativi. Al momento, la compagnia che ha maggiormente subito un impatto da questa decisione è la russa BQ, che produce smartphone e altri dispositivi mobili. Quest’ultima si serviva proprio del sistema operativo Android.

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Licenze Android in Russia: Google blocca i processi, disagi per chi li utilizza

A quanto pare, tutti i dispositivi già concessi in licenza continueranno a funzionare, ma con i nuovi telefoni che hanno Android come sistema operativo potrebbero esserci dei problemi. Per questo, i produttori di device mobili stanno correndo ai ripari, individuando immediatamente delle soluzioni alternative. Il porto d’approdo per la compagnia BQ, ad esempio, potrebbe essere ancora una volta la Cina. Infatti, BQ starebbe dialogando con Huawei, che ha un proprio sistema operativo, Harmony OS, che potrebbe essere preinstallato sugli smartphone del marchio russo già nella seconda metà del 2022. Una mossa preventiva che, in ogni caso, non eliminerebbe i disagi nel brevissimo periodo.

Anche da queste mosse, in ogni caso, si comprende al meglio l’alleanza geopolitica che ancora sussiste, nonostante l’invasione dell’Ucraina, tra Russia e Cina. Nel momento in cui una compagnia americana si accoda alle sanzioni rinunciando a generare licenze per il suo sistema operativo, ecco che il piano B è quello di sviluppare una partnership con una azienda cinese.

La scelta di Google rientra in quelle sanzioni, previste dal governo degli Stati Uniti, in base alle quali le compagnie statunitensi non possono eseguire forniture di servizi, esportazione o trasferimento in Russia di software e tecnologie di origine americana. Il CEO di BQ – l’imprenditore russo Vladimir Puzanov – ha dichiarato che questa mossa di Mountain View avrà un impatto significativo sul mercato internazionale: «Stiamo lavorando partendo dal presupposto che qualsiasi servizio di Google – ha detto in un’intervista a Gazeta.ru – potrebbe essere bloccato all’improvviso, esattamente come avvenuto con le licenze».

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