All’epoca dei sovranismi, Libra di Facebook prova a cancellare il concetto di Stato sovrano

Lo avevamo immaginato quando si era diffuso – in una sorta di zig zag alto-basso – il concetto di Bitcoin. Lo si ribadisce ancora adesso che Libra di Facebook è stata messa alla luce dal fondatore del social network Mark Zuckerberg. Nell’epoca in cui trionfano i sovranismi e in cui, addirittura, si pensa di uscire dall’euro per tornare alle monete nazionali, la criptovaluta di Menlo Park abbatte qualsiasi concetto di Stato sovrano.

Libra di Facebook cancella il concetto di Stato

Che, nelle definizioni didascaliche da sussidiario delle scuole elementari, risulta essere quello che ha un proprio ordinamento, all’interno dei propri confini, che ha una bandiera e un inno nazionale e che batte una propria moneta. Perché ci rendiamo conto soltanto adesso di questa cosa, visto che la bomba Bitcoin si era diffusa in maniera massiccia almeno due anni fa, con tutte le conseguenze che ha portato con sé?

Il fatto che sia Facebook a prendere un’iniziativa in questo settore, destinato a rivoluzionare il concetto di economia e finanza rispetto al quale siamo abituati a ragionare, ci fa percepire la novità come più prossima a noi. Non tutti hanno mai avuto a che fare con il bitcoin, ma tutti hanno un account Facebook. Per questo la criptovaluta, oggi, è diventata il tema del giorno. Perché, potenzialmente, potremmo gestirla tutti. «Il suo utilizzo sarà più semplice che caricare foto su Facebook» – ha promesso Mark Zuckerberg.

L’eliminazione dei confini, ma ci sono i minibot

Lasciamo un attimo da parte la questione etica. Può darsi che la criptovaluta sia più semplice e sicura da utilizzare, anche se restano tutti i dubbi sulla diffusione dei dati personali e sulla loro manipolazione online. Ma pensiamo a dove siamo arrivati e a chi, invece, pretendiamo di essere. Da un lato c’è chi vuole polverizzare il debito pubblico con i minibot, dall’altro c’è chi ha immaginato un mondo dove il contante non esisterà più. Politicamente, però, la prima ipotesi è più rilevante – almeno dal punto di vista mediatico – della seconda. Non staremo sbagliando qualcosa?

(Credit Image: © Andre M. Chang/ZUMA Wire)

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