Facebook presenta la sua criptovaluta, Libra: «Libertà, giustizia e denaro»
18/06/2019 di Gaia Mellone
Libra: come la bilancia, come la libbra, come la libertà. Il nome scelto per la criptovaluta presentata oggi da Mark Zuckerberg ha un certo carico di responsabilità. Sarà teoricamente la prima moneta di massa, e diventerà operativa nella prima metà del 2020. E segna sopratutto il primo passo di Menlo park nel mondo bancario.
Facebook presenta la sua criptovaluta, Libra: «Libertà, giustizia e denaro»
Libra è una criptovaluta presentata da Facebook, ma verrà gestita dalla Libra Association, una organizzazione indipendente e non-profit che raduna i 28 partner di peso già noti come Facebook &co, Vodafone, Iliad, Paypal e via dicendo. A questi si prevede verranno aggiunti altri 70 nomi. Ma di cosa si tratta? è una moneta universale, simile al bitcoin, che permette di scambiare denaro, fare bonifici ed effettuare pagamenti nel mondo virtuale. «La missione è creare una infrastruttura finanziaria globale che serva a miliardi di persone in tutto il mondo«La missione è creare una infrastruttura finanziaria globale che serva a miliardi di persone in tutto il mondo» ha scritto Mark Zuckerberg nel suo post in cui la presenta, «vogliamo rendere facile per tutti inviare e ricevere denaro proprio come accade con le nostre app per condividere istantaneamente messaggi e foto».
A rendere questa magia possibile, è la tecnologia blockchain, che così permettere agli utenti di comprare una borsa su Instagram, pagare una corsa su Uber o rinnovare l’abbonamento a Spotify con la stessa semplicità con cui si invia un messaggio. Il pubblico è chiaramente più vasto di quello dei circuiti bancari “tradizionali”: se Facebook fosse una banca avrebbe il portafoglio clienti più grande del mondo, compresi quelli che in realtà un portafoglio ancora non ce l’hanno. Non essendo come un conto in banca e quindi legato ad una carta di credito o bancomat, anche chi ha solo la paghetta come stipendio potrà fare acquisti con Libra semplicemente usando lo smartphone regalatogli a Natale o comprato con mesi di risparmi (di soldi veri però). Libra però non strizza l’occhio solo ai nativi del web, ma vuole sostituire anche i bonifici bancari: le transazioni infatti sembra costeranno molto di meno, rendendo più facile e conveniente mandare denaro, sia che si tratti del coinquilino che deve i soldi per la bolletta, sia che si tratti della nonna che vuole offrire al nipote un “gelato”. Per conservarle e organizzarle, le Libre verranno raccolte nel “Calibra“, un portafoglio digitale creato sempre da Facebook, che però chiarisce di non voler avere nessun ruolo predominante rispetto agli altri membri del consorzio.
Il trattamento dei dati
E i dati personali? come hanno insegnato gli ultimi anni e , in un certo senso, anche il video deepfake di Zuckerberg diffuso la scorsa settimana, sono quelli a costituire la vera fonte di guadagno. Sono le monete in cui si tuffa uno Zio Paperone 2.0. Con Libra però non sembrano esserci grandi rischi: i dati verranno condivisi con Facebook e con terzi solo previo consenso, con eccezioni «in casi limitati». Facebook sembra aver imparato la lezione, e questa volta gioca in anticipo: ha già preso contatto «le autorità di regolamentazione negli Stati Uniti e all’estero», pur non specificando nomi e cognomi. fatto sta che Kevin Weil ha spiegato che «questo lancio dà una base per poter avere delle conversazioni produttive con i regolatori di tutto il mondo» e pare che Menlo Park siano tutti «desiderosi di farlo».
(Credits immagine di copertina: Facebook Libra)