La Fnsi chiede all’ordine dei giornalisti di intervenire sul titolo di Libero che insulta Greta Thunberg

18/04/2019 di Enzo Boldi

La Federazione Nazionale Stampa Italiana, attraverso una nota ufficiale firmata dal suo presidente e dal suo segretario, ha chiesto l’immediato intervento da parte dell’ordine dei giornalisti nei confronti del quotidiano Libero, reo di aver pubblicato un titolo che insultava la giovane attivista per l’ambiente Greta Thunberg in occasione della sua visita in Italia dove ha incontrato Papa Francesco in piazza San Pietro ed è stato ospite del Senato della Repubblica. Quel «La rompiballe» e quel «Vieni avanti gretina» potrebbero costar caro – come insegna la storia recente – alla testata di Vittorio Feltri.

«Libertà di opinione e diritto di critica sono i capisaldi del nostro sistema democratico. Gli insulti e le offese non hanno però niente a che vedere né con l’articolo 21 della Costituzione né con la legge professionale e neanche con le carte dei doveri dei giornalisti – affermano in una nota Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della Fnsi -. Fermo restando il sacrosanto diritto di Libero di non condividere le battaglie per la salvaguardia dell’ambiente, i toni e le parole usate nei titoli per descrivere la visita a Roma di Greta Thunberg non sono in alcun modo accettabili».

La Fnsi si scaglia contro il titolo di Libero su Greta

Quel titolo, che contiene ben due insulti rivolti a Greta Thunberg, non può rimanere impunito. E per questo la Fnsi si è mobilitata per richiedere l’immediato intervento da parte dell’ordine dei giornalisti e del suo consiglio di disciplina, anche perché Libero non è nuovo a episodi simili, per cui il quotidiano di Vittorio Feltri e Pietro Senaldi è già stato condannato in passato. Il fatto più eclatante fu quel titolo «Patata bollente» usato per parlare dell’inchiesta che coinvolgeva la sindaca di Roma Virginia Raggi.

Chiesto l’intervento dell’ordine dei giornalisti

«L’auspicio è che l’Ordine dei giornalisti voglia intervenire con decisione e in tempi brevi anche per dimostrare che, a dispetto delle convinzioni sempre più diffuse, è ancora in grado di esercitare le funzioni che la legge gli assegna». Con questo monito si conclude la nota firmata da Lorusso e Giulietti per chiedere l’intervento immediato da parte dell’ordine dei giornalisti nei confronti della testata.

 

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