Il Movimento 5 Stelle vuole bloccare immediatamente i fondi di Libero

23/01/2019 di Enzo Boldi

La goccia che ha fatto traboccare il vaso. Dopo innumerevoli provocazioni, fatte di titoli e articoli contro i meridionali, gli omosessuali e presunte e fittizie lobby gay, il governo ha intenzione di accelerare sulla questione del taglio dei fondi pubblici all’editoria. In attesa che il Movimento 5 Stelle renda definitivo tutto ciò, il senatore Vito Crimi, sottosegretario con delega all’Editoria, ha annunciato di esser pronto a attivare una misura d’urgenza per il blocco immediato degli assegni statali a supporto di Libero.

«Provo disgusto per il titolo del giornale Libero – ha detto Vito Crimi -. Un giornale che riceve soldi pubblici che prima pubblica titoli razzisti contro, poi oggi anche omofobi». Uno sdegno che potrebbe avere una reazione immediata da parte del governo, pronto a una misura emblematica e immediata nei confronti del quotidiano diretto da Vittorio Feltri, che negli ultimi anni si è reso protagonista di diversi episodi simili, con un livello di discriminazione pedissequa e, alcune volte, sanzionata anche dai tribunali, come nel caso del titolo «Patata bollente» riferito a Virginia Raggi.

Crimi: «Pronti a bloccare i fondi residui che spettano a Libero»

«Avvierò immediatamente una procedura interna per vagliare la possibilità di bloccare l’erogazione dei fondi residui spettanti ad un giornale che offende la dignità di tutti gli italiani e ferisce la democrazia – ha proseguito Crimi nella sua analisi di ciò che sta accadendo dopo il titolo di Libero -. Mi aspetto che il giornalismo che tanto vede in noi il nemico, faccia sentire la sua voce. Probabilmente chi distrugge la credibilità della stampa sono proprio alcuni giornalisti».

Il titolo della vergogna: «Calano fatturato e Pil, ma aumentano i gay»

Libero non è nuovo a uscite di questo tipo. L’ultima, in ordine temporale, riguardava i meridionali con l’emblematico titolo «Comandano i Terroni». Anche lì ci fu grande clamore, con la discesa in campo anche dell’ordine dei giornalisti che ha immediatamente avviato una procedura al consiglio di disciplina nei confronti del quotidiano di Vittorio Feltri. Qualche settimana fa un titolo simile a quello di mercoledì 23 gennaio, in cui si millantava il potere di una presunta lobby gay. Oggi il titolo «Calano fatturato e Pil, ma aumentano i gay». Insomma, il tentativo di attirare l’attenzione su di loro gli sta ben riuscendo.

(foto di copertina: la prima pagina del quotidiano Libero del 23 gennaio 2019)

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