Libero, Virgilio e Outlook: la tripletta di disservizi (contemporanei) in pochi giorni

Dalla notte tra domenica e lunedì i servizi di posta elettronica gestiti da ItaliaOnline hanno smesso di funzionare. L'azienda sta procedendo, lentamente, alla risoluzione dei problemi. E mercoledì, a livello globale, anche Microsoft ha avuto i suoi problemi

26/01/2023 di Enzo Boldi

È accaduto tutto improvvisamente, nella notte tra domenica 22 e lunedì 23 gennaio. Da quel momento, per diversi giorni, gli utenti che hanno un indirizzo e-mail con il dominio Libero e Virgilio si sono ritrovati di fronte all’impossibilità di accedere al servizio. ItaliaOnline, la società che gestisce i due provider di posta elettronica (con quasi 9 milioni di clienti attivi), ha confermato i problemi che ora – dopo giorni di attesa -, sembrano esser in fase di risoluzione. Nel momento in cui viene redatto questo articolo, il servizio sta tornando lentamente in funzione (nella versione app, mentre per la classica versione desktop sembra che ci voglia più tempo). Nel pomeriggio del 26 gennaio, poi, ItaliaOnline ha inviato una nota per chiarire: «È stato avviato il processo di rimessa online della Libero Mail e della Virgilio Mail, che coinvolge solo una prima parte della customer base. Nelle prossime ore, progressivamente, tutte le caselle torneranno pienamente attive. I tempi sono stati lunghi, lo abbiamo detto, ma l’obiettivo primario è stato quello di tutelare l’integrità dei dati dei nostri utenti».

Sta di fatto che il disservizio (con annessi comunicati da parte dell’azienda) ha provocato l’irritazione di moltissime persone che non hanno potuto ricevere comunicazioni via mail o inviarle a loro volta. E qualche giorno dopo, proprio mentre si consumavano queste problematiche, anche Microsoft (a macchia di leopardo) ha riscontrato alcuni bug che non hanno permesso a molte persone di utilizzare le funzioni “connesse” di Office. Compreso Outlook, il servizio mail dell’azienda di Redmond.

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Il caso che ci riguarda più da vicino è quello che ha visti coinvolti i due provider di posta elettronica gestiti da ItaliaOnline. Nella notte tra domenica e lunedì, infatti, qualcosa è andato storto. E ancora nella mattinata di giovedì (mentre il sistema stava lentamente riprendendo le proprie funzioni), sui siti ufficiali di Libero e Virgilio compare la versione finale del comunicato.

Al netto del rammarico per quanto accaduto e le scuse (con la previsione di una risoluzione nel giro di due giorni) di rito, è interessante un passaggio di questo comunicato: «Nelle scorse settimane, al fine di offrire un servizio sempre migliore e sempre più aggiornato, abbiamo introdotto un’innovativa tecnologia di storage a supporto delle nostre caselle mail, fornita da un vendor esterno, un produttore di tecnologie di storage utilizzato da alcune delle più grandi società al mondo. Purtroppo, un bug del sistema operativo ne ha compromesso il corretto funzionamento e, di conseguenza, quello delle caselle di posta presenti su di esso. Il vendor sta lavorando incessantemente per la risoluzione del problema, creando un fix per la soluzione della problematica, con il supporto di tutti i nostri team interni. Trattandosi però di un bug a livello di sistema operativo, la soluzione sta richiedendo i tempi tecnici di sviluppo, con l’obiettivo primario di tutelare l’integrità dei dati».

Libero e Virgilio, cosa è successo da lunedì notte

Problemi che, dunque, non sono riferibili a un attacco hacker. Questo, infatti, è stato il primo pensiero anche perché nel 2016 il database degli utenti LiberoMail è stato violato e i dati sono stati trapelati (e messi in vendita nel darkweb). Questa volta, però, questo down che sembrava essere perpetuo sembra esser stato provocato da un bug. Un vuoto che ha arrecato danni a moltissimi utenti. Secondo i dati diffusi nel corso degli anni dalla stessa azienda, Libero e Virgilio contano circa 9 milioni di persone che hanno attivato e utilizzano quelle caselle e-mail. Alcuni hanno anche la PEC, altri hanno effettuato registrazioni a siti o altri portali con l’indirizzo che segue quei domini (e quindi si sono trovati impossibilitati nelle operazioni di reset delle credenziali). Insomma, un problema che ha provocato un effetto domino (e molte persone hanno deciso di aprire una una casella mail su un provider differente).

Il caso Outlook e Microsoft

E per non farci mancare nulla, la settimana di problemi per chi – praticamente tutti – vive e lavora utilizzando i servizi web è proseguita nella giornata di mercoledì, con i problemi di Microsoft. Colpito, ovviamente, anche il servizio di posta elettronica (Outlook), ma con effetti differenti: il down non è stato generalizzato, ma a macchia di leopardo. La conferma è arrivata dalla stessa azienda di Redmond proprio nei minuti successivi alle prime segnalazioni da parte degli utenti.

Problematiche che la stessa Microsoft ha etichettato come un «problema di configurazione di rete» risolto nel giro di poche ore. Ma in quei frangenti, moltissimi utenti sparsi per il mondo non hanno potuto utilizzare la mail di Outlook e anche tutte le altre applicazioni connesse ai pacchetti di Microsoft 365: Microsoft Teams, Exchange Online, Outlook, SharePoint Online, OneDrive for Business, Microsoft Graph. Quanto accaduto all’azienda di Redmond è stato risolto in breve tempo, a differenza di quanto successo a Libero e Virgilio. Ovviamente, però, i due problemi erano di gran lunga differenti.

UPDATE: L’articolo è stato aggiornato con la nota di ItaliaOnline arrivata nel pomeriggio del 26 gennaio

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