Letta parla per esperienza personale: «Conte preoccupato? Fa bene, visto che Renzi lo ha rassicurato»

La ferita dell’Enrico #staisereno è ancora aperta, sulle braccia e nella mente dell’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, impallinato da Matteo Renzi dopo dieci mesi di governo. Un fuoco amico che non dimenticherà mai, che resterà scolpito in quella fotografia del passaggio di consegne tra lui e Matteo Renzi, con quella campanella suonata controvoglia a Palazzo Chigi e gli occhi che non si sono mai incrociati con quelli dell’attuale senatore di Rignano.

Letta mette in guardia Conte: «Si deve preoccupare perché Renzi lo ha rassicurato»

Per questo motivo, dopo la scissione portata avanti dall’ex segretario del Partito Democratico che dice di poter contare su circa 40 parlamentari tra Camera e Senato e dopo le rassicurazioni che lo stesso Renzi ha dato a Giuseppe Conte via telefono sulla tenuta del governo (di cui Renzi è stato uno dei primi sponsor), Enrico Letta a DiMartedì parla per esperienza personale e invita l’attuale presidente del Consiglio a non fidarsi del politico toscano.

«Sicuramente il centro-sinistra e il governo sono meno forti – ha detto Enrico Letta nel corso della trasmissione condotta da Giovanni Floris -, lo stesso Conte è molto preoccupato e fa bene visto che per prima cosa Renzi lo ha subito rassicurato».

Il rancore di Enrico Letta non va più via

Dunque, secondo Enrico Letta la principale preoccupazione dovrebbe derivare proprio dal fatto che Giuseppe Conte sia stato rassicurato da Matteo Renzi. Il ritratto di quest’ultimo che emerge dalle parole di Enrico Letta è quello di un leader spregiudicato, che non ha timori di mostrare buon viso a cattivo gioco e che non esita a rimangiarsi la parola data, pur di perseguire gli interessi personali.

A proposito di interessi personali, tuttavia, sembra che Matteo Renzi abbia tutte le intenzioni di andare avanti con questo governo: ha bisogno di tempo, di spazio, deve tornare a essere una presenza mediatica. Non ci saranno elezioni subito alle quali il suo movimento Italia Viva parteciperà. L’unico modo per andare avanti è quello di attendere, di lavorare, di mettere a segno qualche colpo importante. Poi, e soltanto poi, sarà il momento del #GiuseppiStaiSereno.

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