Legittima difesa: il Senato approva la legge con 201 sì

Legittima difesa, avanti tutta: con 201 sì, 38 no e sei astenuti, il Senato ha approvato in via definitiva il provvedimento fortemente voluto da Matteo Salvini. Un testo identico a quello approvato alla Camera che, pertanto, dovrà aspettare soltanto i 15 giorni di vacatio legis dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale per diventare completamente operativo all’interno del nostro ordinamento.

Legittima difesa, il voto del Senato

Reati contro il patrimonio (furto in abitazione e rapina) e sul delitto di violazione di domicilio potranno prevedere, da questo momento in poi, la presenza di una legittima difesa nei confronti di chi commette il furto o il delitto. Dando di fatto il via libera al possesso di armi in casa da parte delle persone interessate. Una legge – composta da nove articoli – che amplia una prassi su cui, in Italia, c’era sempre stata un certo controllo. Adesso, saranno sempre di più i casi in cui la legittima difesa verrà applicata.

L’ampia maggioranza sulla legittima difesa

Il provvedimento è stato approvato in blocco dalla maggioranza, senza alcuna resistenza da parte del Movimento 5 Stelle e che è piaciuto molto anche a una certa parte dell’opposizione, nella fattispecie quella di Forza Italia e Fratelli d’Italia.

«Si elimina il risarcimento ai familiari dei poveri rapinatori, non ci sarà il far west, ma si riconoscerà il sacrosanto diritto alla legittima difesa – ha detto Matteo Salvini -. I malfattori saranno consapevoli che fare i rapinatori è più difficile e più pericoloso: se entri in casa mia armato e mascherato, io ho il diritto di difendermi prima che tu possa mettermi le mani addosso. Ringrazio l’ampia maggioranza che ha dato il via libera al provvedimento dopo solo nove mesi di governo».

Cosa prevede il nuovo testo sulla legittima difesa

Secondo quanto previsto nel ddl la difesa è sempre ritenuta legittima, ma resta cardine il principio della proporzionalità.

Il testo del ddl tanto sostenuto da Salvini allarga decisamente le maglie degli alcuni articoli del codice penale e, in particolare, l’articolo 52 e l’articolo 55. C’è proporzionalità tra offesa e difesa “se taluno legittimamente presente nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi”, “usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità, i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione“.

Aumentate le pene per i ladri, fino a un massimo di 4 anni di carcere per la violazione di domicilio (modifica questa apportata in commissione, dove è stato approvato un emendamento di Forza Italia) e fino a 7 anni per il furto, mentre “la sospensione condizionale della pena è comunque subordinata al pagamento integrale dell’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa”, e le spese legali saranno a carico dello Stato: chi si è difeso, non pagherà per dimostrare la sua innocenza. Infine, è esclusa, per chi si è difeso legittimamente, la responsabilità civile.

FOTO: ANSA/GIUSEPPE LAMI

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