Le leggi e la conseguente stretta in arrivo per gli app store

Tutto il mondo punta nella stessa direzione: legge e regolamentazione degli app store e delle Big Tech per garantire la concorrenzialità e non solo

22/05/2022 di Ilaria Roncone

Tutto il mondo sta preparando una stretta tramite leggi e misure che mirano a portare un deciso cambio di direzione nell’attività degli app store: il punto focale è la violazione del diritto di concorrenza che le Big Tech operano in questo senso, finendo nel mirino delle autorità di tutto il mondo. Le strategie che i paesi stanno mettendo in piedi, quindi, puntano a regolamentare e porre un freno in questo senso dal momento in cui è evidente che l’autoregolamentazione non ha funzionato: vediamo in che direzione puntano le regole per app store.

LEGGI ANCHE >>> Apple Music e l’App Store iOS hanno di nuovo riscontrato problemi

Regole app store: in che direzione puntano gli stati

App Store e Google Play Store stanno subendo pressioni da parte di governi, autorità di regolamentazione e tribunali in moltissimi paese del mondo. La direzione globale è evidente per tutti i maggiori paesi globalizzati: Cina, Stati Uniti, Russia, India, Corea del Sud, Australia e altri puntano a ristabilire l’equilibrio tra potere pubblico e potere privato. In questa direzione va, per esempio – come riscostruisce Agenda Digitale – il provvedimento dell’Autorità olandese che nell’ottobre 2021 puntava a imporre delle modalità di pagamento di terze parti più eque sull’App Store. Dello stesso avviso la Coalition for App Fairness, gruppo di difesa con nomi quali Epic Games, Spotify, Basecamp e Match Group. In Europa, in particolare, molto si punta sul DMA (Digital Markets Act) che punta a regolare i servizi digitali e che dovrebbe entrare in vigore dal prossimo ottobre con le aziende gatekeeper (che comprendono tutte le big tech) che dovranno garantire l’interoperabilità con le funzionalità hardware e software (compreso «l’accesso a Nfc per i pagamenti mobili»).

il piano regolatorio europeo destinato alla governance delle attività e dei servizi digitali offerti dalle piattaforme online (la cui entrata in vigore è prevista già ad ottobre prossimo), le aziende designate come gatekeeper, saranno tenute, by design, a garantire un’interoperabilità efficace con le funzionalità hardware e software che utilizzano nei loro ecosistemi, incluso “l’accesso a Nfc per i pagamenti mobili”

Considerati gli specifici provvedimenti dei vari stati, è evidente come l’era della rete come “tecnologia della libertà” stia volgendo al termine. I poteri privati, attualmente, si vestono di ruoli e funzioni para istituzionali e investire nella regolamentazione è imperativo.

Share this article