Come la Lega sta cercando di spiegare il suo no agli eurobond espresso al Parlamento europeo
17/04/2020 di Gianmichele Laino
In una risoluzione comune su cui si sta lavorando al Parlamento europeo (il voto finale è previsto per la giornata di oggi) c’è stato spazio per alimentare la polemica politica del giorno. Mentre in Italia, la Lega dice peste e corna sul Mes, in Europa boccia senza mezze misure l’emendamento presentato dai Verdi europei per l’introduzione di un provvedimento che preveda che «una quota sostanziale del debito che sarà emesso per combattere le conseguenze della crisi del Covid-19 dovrà essere mutualizzato a livello Ue». In sostanza gli eurobond. La Lega – insieme a Forza Italia – ha votato contro. E l’effetto è stato quello di scatenare un vero e proprio dibattito sui social network. Lega vota no a eurobond e prova a spiegare, in realtà senza convincere più di tanto, le ragioni che l’hanno portata a questa decisione.
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Lega vota no a eurobond, le spiegazioni di Borghi e Rinaldi
Claudio Borghi che non ha partecipato alla votazione, ma che l’ha osservata da lontano, ha affermato che la Lega è sempre stata contraria agli eurobond. «Non lo so ma spero sia vero – ha detto su Twitter -. Noi siamo sempre stati contrari agli eurobond. Come ho spiegato mille volte fra sure, bei, mes e eurobond c’è pochissima differenza. L’unico strumento possibile è la BCE».
Non lo so ma spero sia vero. Noi siamo sempre stati contrari agli eurobond. Come ho spiegato mille volte fra sure bei mes e eurobond c’è pochissima differenza. L’unico strumento possibile è la BCE.
— Claudio Borghi A. (@borghi_claudio) April 16, 2020
Gli fa eco una personalità del Carroccio che, invece, ha partecipato eccome alla votazione. Antonio Maria Rinaldi ha infatti sostenuto che la scelta di votare no da parte del gruppo europeo della Lega era l’unica cosa da fare: «Ovvio!!! – scrive sempre su Twitter – Gli Eurobond previsti dai Verdi sono con condizionalità! Nessuno fa nulla per nulla, è la solita logica dell’Unione Europea!!».
Lega vota no a eurobond, non c’è riferimento a condizionalità nell’emendamento dei Verdi
In realtà, l’emendamento inserito nel testo dai Verdi non fa alcun accenno alle condizionalità, come si può evincere dal testo stesso della proposta:
L’emendamento dei Verdi sui Coronabond (mutualizzazione del debito a livello Ue) su cui Lega e Forza Italia hanno votato contro.
Italia Viva astenuta. M5S, Pd e FdI a favore. pic.twitter.com/pclKVPvc9j
— David Carretta (@davcarretta) April 16, 2020
Si tratta comunque di una decisione che ha spaccato al loro interno i sovranisti, perché Fratelli d’Italia che su Mes ed eurobond ha posizioni piuttosto simili a quelle del Carroccio ha votato a favore della proposta dei Verdi. Insomma, questo aspetto della votazione al parlamento europeo è destinato a generare una vera e propria controversia. Anche perché, se i voti di Lega (e di Forza Italia, anche lei schierata per il no) fossero stati a favore dell’emendamento dei Verdi, la proposta sarebbe passata e avrebbe rappresentato una voce in più nello scacchiere delle istituzioni europee per rafforzare la posizione dei Paesi convinti della necessità della misura dell’eurobond. Invece non è andata così.