La Lega e la Lega Nord: Salvini ha (davvero) due partiti

03/12/2018 di Redazione

Matteo Salvini è il capo di un partito. Anzi, no: è il leader di due partiti. La vecchia Lega Nord per l’Indipendenza della Padania, lo storico movimento di Umberto Bossi nato nelle Regioni settentrionali contro la ‘Roma ladrona’, e la nuova Lega, formazione della destra sovranista che si pone nell’area dell’Europa delle Nazioni e della Libertà, il gruppo al Parlamento Europeo di cui fa parte anche il Front National di Marine Le Pen. È quanto ricostruisce oggi il quotidiano Repubblica (articolo di Matteo Pucciarelli).

I due partiti di Salvini: la vecchia Lega Nord e la nuova Lega

Le due strutture partitiche sono coesistenti: entrambe hanno uno statuto, un bilancio e dei dipendenti. Anche se, ovviamente, una si avvia alla chiusura e un’altra, la più giovane, punta a diventare più solida e camminare con le proprie gambe. La transizione è cominciata nel 2014 e dovrebbe concludersi il prossimo anno, con un partito che resta e uno che svanisce. Della vecchia Lega Nord dovrebbe restare infatti solo una fondazione. La svolta nazionalista della nuova formazione, la Lega per Salvini premier, è stata definita con uno statuto di 35 articoli apparso lo scorso 22 novembre scorso in Gazzetta Ufficiale. Ma un primo statuto era stato pubblicato nel 2014. Le nuova regole indicano una nuova sede, non più la storica di via Bellerio a Milano, ma via Stelline 1. Il testo contiene anche disposizioni transitorie che richiamano a un regolamento che dovrà normare i criteri dell’anzianità di militanza necessarie per l’accesso alle cariche interne. Nel simbolo non c’è Alberto da Giussano, ma solo la denominazione in stampatello in un rettangolo blu.

I parlamentari sono divisi al momento. Come spiega ancora Repubblica, deputati e senatori leghisti versano la loro quota alla nuova Lega per Salvini premier se sono iscritti al Centro o al Sud, alla vecchia Lega se sono iscritti al Centronord. Lo stesso avviene per le iscrizioni. Aderisce alla Lega Nord chi vive al Nord o al Centro, fino alle Marche e alla Toscana, tutti gli altri invece si iscrivono alla Lega 2.0. Ammessi ai benefici del 2 per mille, infine, ci sono sia l’uno che l’altro partito. Resta da vedere chi e in che modo dovrà pagare i 49 milioni di euro di rimborsi elettorali da restituire allo Stato.

(Foto di copertina da archivio Ansa: il segretario nazionale Matteo Salvini presenta il simbolo del partito per le elezioni politiche, Milano 2018. Credit immagine: ANSA / MATTEO BAZZI)

Share this article