Ora è ufficiale: la Lega non ha vinto neanche in Valle d’Aosta

Il sette a zero si è trasformato, ora, in una sconfitta per 4-3

21/10/2020 di Enzo Boldi

Doveva essere una vittoria schiacciante. Un sette a zero per lasciare gli avversari (politici) irretiti e senza alibi. Doveva essere un chiaro segnale. La realtà, però, ha offerto un finale diverso. Come nella finale di Supercoppa Italiana del 2006: la Roma in vantaggio per 3-0 dopo 34 minuti, poi rimontata dall’Inter. Stesso risultato: 4-3. Ed ecco che la Lega in Valle d’Aosta certifica l’esito della tornata elettorale delle Regionali con una clamorosa sconfitta. Perché oggi è arrivata la conferma di quanto iniziava a trapelare fin dal giorno seguente quel voto del 2o e 21 settembre: la guida della Regione è andata al Erik Lavevaz, Leader dell’Union Valdotaine. E il Carroccio, dunque, resta all’opposizione.

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Essere il primo partito, in termini numerici, non è bastato. La Lega in Valle d’Aosta – alla fine della fiera – non ha ottenuto la guida della Regione. Il sistema elettorale, infatti, non prevedeva l’elezione diretta del Presidente, ma solo la formazione dei gruppi parlamentari all’interno della giunta. Ed è lì che la corsa solitaria del Carroccio si è scontrata con la realtà: Erik Lavevaz, leader dell’Union Valdotaine, ha ottenuto 20 voti sui 35 disponibili. Sostenuto, ovviamente, dal suo partito, da una lista autonomista e dal Progetto civico progressista, il gruppo di cui fa parte il Partito Democratico.

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Alla fine, dunque, quel sette a zero annunciato durante la lunghissima campagna elettorale estiva si è tramutato in una sconfitta finale. E oggi, con la decisione presa dalla Valle d’Aosta, la partita persa è arrivata al triplice fischio. Dopo la Toscana, la Puglia e la Campania, dunque, Matteo Salvini deve fare i conti con un qualcosa di prevedibile, nonostante i sorrisi di circostanza post elezioni. Il centrodestra ha comunque, guadagnato una Regione (le Marche) e si è confermato in Liguria e Veneto. Ma l’obiettivo non è stato centrato. Anzi, è del tutto fallito.

(foto di copertina: da profilo Instagram di Matteo Salvini)

 

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