Il servizio de Le Iene sulla benzina: riceviamo davvero tutto il carburante per cui paghiamo?

Quando facciamo benzina, riceviamo davvero tutta la benzina o il gasolio per cui paghiamo? È il tema del servizio di Luigi Pelazza andato in onda nella puntata de Le Iene di ieri sera: il giornalista, infatti, ha denunciato un “trucco” che porterebbe un guadagno non dovuto nelle tasche di alcune compagnie petrolifere a discapito dei consumatori, un “giochino” che può valere fino a centinaia di milioni di euro ogni anno.

LE IENE: L’INCHIESTA SULLA BENZINA

La domanda di partenza è molto semplice: quando si va a fare rifornimento a un distributore di benzina, otteniamo realmente il quantitativo di carburante per cui abbiamo pagato? Secondo l’inchiesta de Le Iene la risposta è no: a spiegare il meccanismo e il gestore di una pompa di benzina che sottolinea come la quantità di benzina o gasolio che finisce nel serbatoio della nostra auto sia influenzata dalla temperatura della benzina stessa.

TEMPERATURA DELLA BENZINA

Questo perché più la benzina (o gasolio) si scalda più aumenta di volume: il peso rimane lo stesso, ma la massa aumenta per effetto del calore che fa “agitare” le molecole del carburante. In realtà, spiega il dottor Daniela Maurizi, Segretario dell’Ordine dei Chimici di Roma, non significa che una benzina aumentata di volume faccia percorrere all’auto più strada: le molecole che danno energia al motore restano sempre le stesse. Il problema, però, è che i distributori di benzina vendono il carburante al litro e non al peso: ed è il peso a determinare quanti chilometri farà la nostra auto. Quindi più la benzina viene tenuta al caldo, più questa aumenta di volume, aumentandone il litraggio, e quindi, anche il prezzo al consumatore.

BENZINA A 15 GRADI?

In realtà, spiega Pelazza, la legge prevede che il carburante venga venduto a una temperatura di 15 gradi: proprio per evitare gli aumenti di volume del carburante stesso. Ma, come racconta un ex benzinaio ai microfoni de Le Iene, le compagnie petrolifere scaricano il carburante nelle cisterne dei gestori a una temperatura variabile spesso di molto superiore ai 20 gradi. Questo produce ai singoli gestori dei distributori un ammanco di diverse migliaia di euro ogni anno: litri di benzina che finiscono per essere pagati dai consumatori e che non vengono rimborsati da nessuno.

CONSIP

Le istituzioni sono al corrente di questo fatto: il ministero dello Sviluppo Economico ha addirittura pubblicato dei dati ufficiali. Tanto è vero che la Consip, la società che si occupa dell’acquisto di beni e servizi delle amministrazioni pubbliche – e quindi anche anche di carburante e prodotti petroliferi per riscaldamento -, avrebbe specificato chiaramente nei vari capitolati d’appalto come debba essere fatturato il carburante acquistato dalle compagnie petrolifere.

UNA TRUFFA?

I gestori non possono fare la stessa cosa perché, secondo l’ex benzinaio veneto intervistato da Le Iene, esisterebbe un vuoto normativo che potrebbe essere eliminato attraverso un sistema di compensazione tra i gradi a cui è stato scaricato il carburante e i 15°C di riferimento stabiliti dalla legge. A suo dire, basterebbe applicare alle cisterne e al distributore un semplice termometro che misuri la temperatura del prodotto e in automatico faccia il calcolo in modo che la benzina venga rapportata a livello di litri scaricati a 15°C. In alcuni Paesi, come la Svizzera, viene già adottato questo sistema di compensazione. Pelazza prova quindi a chiedere spiegazioni in merito a Federica Guidi, Ministro dello Sviluppo Economico, ma riuscirà soltanto a consegnare la documentazione a una portavoce del ministro.

(Photocredit copertina: Mediaset/Le Iene)

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