La Lazio va controcorrente. Il responsabile della comunicazione dice che «Lotito non si farà imbrogliare»

09/03/2020 di Enzo Boldi

Il campionato di calcio (in particolare la Serie A) rischia di essere sospesa, sine die. O, almeno, fino alla fine dell’emergenza Coronavirus in Italia. Poi arriverà il tempo per ridiscutere un calendario per arrivare a dama, fino alle 38esima giornata, fino all’assegnazione dello scudetto 2019/2020. Il tutto tenendo conto degli eventi, come gli Europei, che prenderanno il via a giugno. Insomma, non sarà facile arrivare alla fine del campionato, anche se tutte le ipotesi sono e saranno al vaglio, a partire dal consiglio della Figc in programma domani. In tutto questo discorso si inserisce la Lazio che sogna di portare a casa il terzo titolo della sua storia.

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E la parole regalate ai social da Arturo Diaconale, portavoce del club biancoceleste, sono molto indicative in questo senso: «Da fronteggiare non c’è solo la paura da Coronavirus. Almeno per quanto riguarda i tifosi della Lazio c’è una seconda preoccupazione che serpeggia sempre più insistente e che, tanto per rimanere nel clima da emergenza sanitaria in atto, potrebbe venire definita come il frutto della sindrome da scudetto negato del 1915». Si tratta dello scudetto assegnato al Genoa, e non alla Lazio, quando l’Italia entrò nel primo conflitto Mondiale.

La Lazio e la sindrome da scudetto 1915

Da anni il club di Claudio Lotito chiede che sia assegnato ai biancocelesti quello scudetto e la decisione potrebbe arrivare entro la fine dell’anno. Ma la chiave di lettura si sposta inevitabilmente sul parallelo con quel che sta accadendo ora al calcio italiano e in Italia. Tra l’emergenza Coronavirus e il balletto di non decisioni da parte della Lega Calcio, Figc, Ministero dello Sport e Palazzo Chigi, ecco la voce fuori dal coro.

Lotito non si farà imbrogliare

«Di certo ci sono due evidenze. Da un lato la ferma volontà della società, della squadra e di tutti i tifosi di pretendere la regolarità del torneo scongiurando il rischio di ripetere il 1915 – scrive Diaconale -. Anzi, di battersi fino in fondo per fare in modo che nel 2020 si possa festeggiare non uno ma due scudetti: quello antico e quello presente! Dall’altro la consapevolezza che non sarà facile imbrogliare il Presidente Claudio Lotito da parte di ministri demagoghi e dirigenti irresponsabili che non capiscono come fermare il campionato significherebbe far saltare tutti i diritti televisivi e condannare al fallimento la gran parte delle società calcistiche italiane».

 

(foto di copertina: da profilo Facebook di Arturo Diaconale)

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