L’Assocalciatori pensava allo sciopero, ma la mobilitazione è stata accantonata

08/03/2020 di Enzo Boldi

Nel mare magnum della confusione comunicativa è entrato, da qualche giorno a questa parte, anche il mondo del calcio. Questa mattina, infatti, era trapelata la possibile decisione di uno sciopero calciatori dopo che il governo ha pubblicato il Dpcm 8 marzo sull’emergenza Coronavirus. Ne è seguito un teatrino che ha portato prima alla sospensione e poi alla disputa di Parma-Spal e delle altre partite della 26esima giornata (con il big match Juventus-Inter in programma questa sera). Ora il presidente dell’Aic (Assocalciatori) Damiano Tommasi ha detto che l’idea di questa azione collettiva era solo un’ipotesi. Ma era già circolato il comunicato che annunciava la presa di posizione dei giocatori.

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La smentita, o per meglio dire ‘la rettifica’, l’ha comunicata lo stesso Damiano Tommasi nel corso della trasmissione Quelli che il Calcio, in onda su Rai2. Il tutto mentre a Parma si era quasi arrivati allo scadere del 90° minuto, mentre a Milano e Genova si stavano giocando altri due match. Il presidente dell’Aic ha detto che lo sciopero calciatori era un’ipotesi di cui si era parlato questa mattina, ma che per il momento è stata accantonata. Lo stesso ex calciatore di Roma e Verona aveva, in mattinata, chiesto sui social la sospensione dei campionati.

 

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Non ci sarà alcuno sciopero calciatori, per il momento

La Figc, come spiegato anche dal ministro dello Sport Vincenzo Spadafora, si riunirà martedì per decidere l’eventuale sospensione delle manifestazioni e dei campionati. L’Aic, però, aveva già preparato il suo comunicato per annunciare lo sciopero calciatori. «Nell’intento di tutelare il diritto fondamentale alla salute dei propri associati – si legge nella nota circolata -, anche al fine di garantire la loro incolumità potenzialmente lesa da un pericolo alla propria salute grave ed immediato proclama lo stato di agitazione e indice lo sciopero per le giornate del 08/03/2020 de del 09/03/2020, riservandosi la proclamazione di ogni ulteriore azione collettiva».

«Non vi sono ad oggi e anche a causa del brevissimo tempo dall’emanazione delle varie normative, tuttavia, indicazioni circa le misure idonee che consentano il rispetto integrale del diritto alla salute dei lavoratori sportivi, in particolare considerando il carattere necessariamente nazionale del campionati professionistici e la necessità di trasferte organizzate per la celebrazione di ogni partita, e ciò determinandosi uno stato di assoluta incertezza sulla corretta modalità di esercizio dell’attività lavorativo-sportiva», si legge in un altro passo della nota.

La Figc si riunisce martedì

Sta di fatto che il tutto è stato superato con la decisione di portare a termine questa giornata di recupero dei match non disputati lo scorso fine settimana. Domani si concluderà questo turno con Sassuolo-Brescia, in programma alle 18.30, poi ci sarà il tavolo della Federcalcio che potrebbe decidere, dopo un teatrino durato tanti giorni, di convincere la Lega di A a dire stop.

La nota dell’Aic

«I campionati vanno fermati. Il segnale che le istituzioni sportive danno è pessimo. È pericoloso viaggiare da e per le zone rosse, è pericoloso giocare a calcio, è pericoloso salutarsi. Le squadre oggi stanno purtroppo scendendo in campo per dovere nei confronti di chi non ha il coraggio di decidere che il calcio non può avere deroghe contro il coronavirus – si legge in una nota diffusa dall’Aic nel pomeriggio di domenica 8 marzo -. Martedì ci sarà il consiglio federale, ci aspettiamo una cosa sola, la sospensione dei campionati fino a quando non ci saranno le condizioni per giocare».

(foto di copertina: da profilo Instagram di Damiano Tommasi)

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