Salvini chiede che a lavorare nei campi siano anche i pensionati italiani

20/04/2020 di Enzo Boldi

Il tema della regolarizzazione di 600mila migranti per sopperire alla mancanza di braccianti nel settore agricolo sta dividendo – come inevitabile e preventivabile – la politica italiana. Al netto delle divergenze ideologiche, il nostro Paese si sta trovando a dover affrontare una serie di problematiche che viaggiano su binari paralleli rispetto all’emergenza sanitaria. Una di queste è il lavoro nei campi, con un crollo nella manodopera nel primo step della filiera agro-alimentare. Matteo Salvini, attraverso un post social, lancia la sua proposta che prevede il coinvolgimento anche dei pensionati.

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«Proposta del governo: maxi-sanatoria per 600mila clandestini da far lavorare nei campi – scrive il leader della Lega su Facebook -. Proposta della Lega: reintrodurre i voucher per dare lavoro, per il tempo necessario, a disoccupati, studenti e pensionati italiani». L’idea, dunque, è quella di coinvolgere la platea di persone attualmente inoccupate (o disoccupate) per il lavoro nei campi.

Il lavoro nei campi ai pensionati

Non cita i precettori del reddito di cittadinanza, forse perché la proposta è arrivata anche dal governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini, o forse perché sarebbe un controsenso far pagare allo Stato dei dipendenti che lavorerebbero per strutture private e non pubbliche. Sta di fatto che l’idea dei pensionati da chiamare per fare i braccianti sembra essere abbastanza fuori luogo.

Il problema sta alla base

La vera questione, però, dovrebbe essere analizzata più in profondità. Sia Matteo Salvini che molti altri esponenti del governo, dovrebbero comprendere quale sia il reale problema del lavoro nei campi. Il sistema, spesso e volentieri (come emerge da varie inchieste e indagini sul caporalato in Italia) tende a ridurre al minimo il pagamento per i cosiddetti braccianti agricoli, andando a soffiare sul fuoco degli stranieri che, per sopravvivere, sono costretti ad accettare paghe minime e turni massacranti. La politica, tutta, prima di fare questi discorsi, deve muoversi per garantire una dignità lavorativa per tutti e non lanciare proclami. Sia da destra che da sinistra.

(foto di copertina: da pagine Facebook di Matteo Salvini)

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