I lavoratori in nero nell’azienda dei Di Maio, spuntano altri tre casi

27/11/2018 di Redazione

Si allarga il caso del lavoro nero nell’azienda edile del padre di Luigi Di Maio, che dal 2012 è di proprietà proprio del leader M5S e di sua sorella Rosalba. Le Iene hanno raccolto la testimonianza di un manovale, Salvatore Pizzo, che ha raccontato di non essere stato in regola per un anno tra il 2009 e il 2010. Ora spunta la denuncia di altri dipendenti in nero. La trasmissione di Italia 1 infatti è a lanciare, nella puntata di stasera, un nuovo servizio con interviste ad altri due operai che sarebbero stati utilizzati senza contratto. D’altra parte era stato lo stesso Pizzo a rivelare che nella ditta c’erano diversi lavoratori non in regola. «Almeno la metà», «3 o 4 su 7-8 operai», aveva detto.

Le Iene e i lavoratori in nero nella ditta dei Di Maio, altri tre casi

Gli inviati delle Iene Filippo Roma hanno rintracciato rintracciato dunque due operai. Uno dei due avrebbe lavorato in nero per otto mesi. L’altro addirittura per tre anni. Dall’inchiesta è emerso anche che un terzo dipendente non in regola, il quarto se si considera anche Pizzo, per non essere avvicinato dagli ispettori del lavoro intervenuti per un controllo si sarebbe dato letteralmente alla fuga allontanandosi di corsa nelle campagne a ridosso di un cantiere.

In un’intervista a Repubblica, intanto, parla la moglie di Pizzo: «Dopo tutto quello che ha passato, mio marito non riesce a sopportare che Di Maio dice di provenire da una famiglia onesta. Un po’ di tempo fa, fu criticato su Facebook da un grillino e si sentì offeso. Si è arrabbiato e ha deciso di tirare fuori la verità». E ancora: «Lo abbiamo fatto senza alcuno scopo. Mio marito si era scocciato di questo mondo invisibile, solo noi conosciamo la realtà di queste cose. In un momento di rabbia, di nervi, si dice la verità».

(Immagine di copertina: screenshot da video de Le Iene)

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