Laura Castelli protegge il contratto, anche andando contro Di Maio e Salvini sull’ecotassa
06/12/2018 di Gaia Mellone
Che Matteo Salvini e Luigi Di Maio discutano e ritrattino, non è proprio una novità. Nello scenario della querelle, questa volta dedicata alla tassa sulle macchine più inquinanti, adesso c’è una new entry. È Laura Castelli, che smentisce i leader del governo:«Andiamo avanti, è nel contratto di governo». Carta canta, Castelli difende.
Ecotassa, Di Maio apre alla discussione e Salvini non ci sta
Con un emendamento del movimento 5 Stelle alla manovra di bilancio, sono stati previsti incentivi dai 1500 ai 6mila euro per chi acquista delle automobili che inquinano meno, per la precisione con emissioni tra gli 0 e i 90gr per km di CO2. Chi invece sceglie le utilitarie, rischia una nuova tassa dai 150 ai 3mila euro. Una misura che ha sollevato l’ira dei sindacati e non solo, aprendo di fatto l’ennesima diatriba tra governo e mondo della produzione. Toni accesi, tanto che Luigi Di Maio ha deciso di aprire un tavolo con i leader del settore produttivo automobilistico per cercare di arrivare ad una soluzione che non scontenti nessuno. «Questa norma è passata così in legge di Bilancio ma si può migliorare al Senato – ha dichiarato infatti il vicepremier – Ora ci mettiamo tutti intorno a un tavolo per migliorare questa norma» e ha ribadito che «l’obiettivo di questo governo è anche non danneggiare le famiglie». Di diverso stampo le dichiarazioni di Matteo Salvini: «Sono assolutamente contrario a ogni ipotesi di nuova tassa su beni già ipertassati e più tassati d’Europa» ha dichiarato ai microfoni di Radio Uno, aggiungendo che «non credo che uno abbia una macchina vecchia per piacere ma perchè non ha la possibilità».
Laura Castelli che fa? difende il contratto di governo
Laura Castelli, la paladina del contratto, si è inserita nella polemica con un colpo netto e deciso. L’ecotassa «sta nel contratto di governo» e «la volontà del governo è quella di tenerla», ha dichiarato durante un intervento in commissione Bilancio della Camera. «Le persone meno abbienti non sono colpite – ha continuato – c’è stato un dibattito mediatico, ma penso che la norma non sia stata letta in maniera approfondita. Non colpisce né chi ha un’auto vecchia, né chi acquista un’utilitaria sotto una certa cilindrata». Insomma, tanto rumore per nulla, e Castelli è pronta a far chiarezza. E se lo dice lei..
(Credits immagine di copertina: ANSA/CLAUDIO PERI)