Lara Magoni elogia il fascismo con una bufala su tutte le leggi per i lavoratori fatte da Mussolini

Lara Magoni, assessore regionale della Lombardia al Turismo, marketing territoriale e moda, ha elogiato il fascismo per le leggi fatte a tutela dei lavoratori. L’assessore della giunta di Attilio Fontana, eletta in consiglio regionale nelle liste di Fratelli d’Italia, ha scritto nel pomeriggio del Primo maggio questa riflessione sul suo profilo Facebook.

Lara Magoni elogia il fascismo con una bufala su tutte le leggi per i lavoratori fatte da Mussolini

«Posso dirvelo? Rinnegare ciò che di buono è stato fatto è un grande errore, visto che le leggi che tutelano i lavoratori nascono proprio TUTTE dal fascismo.Tutti condanniamo l’eccidio del quale sono stati tutti coinvolti e per il quale c’è da vergognarsi ma ora basta combattere i fantasmi…dopo settant’anni 🙈…
Visto e considerato che questi benefit piacciono a tutti…», scrive l’assessore Magoni. A corredo della foto c’è un telegramma inviato da Benito Mussolini al senatore Giovanni Agnelli, il nonno di Gianni, in cui il Duce chiedeva il rispetto delle leggi sociali del fascismo all’interno degli stabilimenti Fiat.

Lara Magoni

 

«Comunichi al Senatore Agnelli che nei nuovi stabilimenti Fiat devono esserci comodi e decorosi refettori per gli operai. Gli dica che il lavoratore che mangia in fretta e furia vicino alla macchina non è di questo tempo fascista. Aggiunga che l’uomo non è una macchina adibita ad un’altra macchina», seguito da un elenco delle varie norme approvate durante il regime. Il testo di Mussolini citato da Lara Magoni è vero, ma è molto parziale la descrizione fatta dall’assessore della regione Lombardia, così come l’elenco proposto nella foto che ha condiviso, spesso pubblicata sulle pagine social di simpatie fasciste.

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A differenza di quanto scrive Lara Magoni, diversi interventi normativi a favore dei lavoratori citati nell’elenco non nascono sotto il fascismo, ma sono precedenti. La foto condivisa dalla assessore e consigliere regionale di Fratelli d’Italia, eletta anche in Senato della Repubblica, anche se poi ha rinunciato per incompatibilità, cita diverse leggi, su maternità, infanzia oppure assistenza dei poveri, che erano già disciplinate dalla legge Crispi, la n. 6972 del 17 luglio 1890 su Norme sulle istituzioni pubbliche di assistenza e beneficenza. Un altro esempio è la classica bufala fascista delle pensioni create da Mussolini, quando in realtà la previdenza sociale contro l’invalidità e la vecchiaia è stata istituite nel 1919, come ricorda l’INPS sul suo sito.

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