Le terribili immagini a largo di Lampedusa diffuse dalla Guardia Costiera

16/10/2019 di Enzo Boldi

Immagini silenziose che gridano un urlo di dolore. Sono quelle diffuse dalla Guardia Costiera sul ritrovamento di altri 12 corpi senza vita a sei miglia dalla costa di Lampedusa. Per quel naufragio, avvenuto nella notte tra il 6 e il 7 ottobre, furono ritrovati già nei giorni scorsi 13 persone. All’appello ne mancavano circa una ventina (dopo i 22 sopravvissuti miracolosamente) e alcuni di loro sono stati individuati nella notte vicino al relitto di quell’imbarcazione che doveva portarli verso una nuova vita, lontana dalle carestie e dalle guerre. Ma non è andata così e il filmato, in attesa del recupero delle salme, mette i brividi e spinge a riflettere.

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Riflettere sulle semplificazioni che spesso vengono fatte. Su tutti coloro i quali parlano di smartphone e catenine d’oro viste a distanza e sentenziano sulla non necessita di questi esseri umani (perché l’etichetta migranti è, ormai, quasi una condanna) di affrontare i pericoli del mare per tentare di costruire per loro e per le loro famiglie una vita nuova.

Lampedusa, le immagini delle vittime in mare

Morti per cercare di vivere. Le immagini che arrivano da Lampedusa, condivise dalla Guardia Costiera e pubblicate da La Stampa, mettono i brividi. Ma sono lo strumento necessario per mettere a tacere l’odio di chi si cela dietro facili slogan privi di senso umano, oltre che di contenuto.

Vittime di un mondo che di giorno grida «aiutiamoli a casa loro», ma di notte non fa nulla affinché sia consentito a queste persone – palesemente meno fortunate di buona parte degli italiani e degli europei – di mantenere le proprie radici.

Chiudere le bocche e aprire la mente

La chiamano xenofobia, ma si traduce in egoismo. Curare solo il proprio orticello perché il nostro vicino non merita attenzione, uno sguardo. Una mano. Il tutto, per gli idioti del web (e non solo) anche condito da un colore della pelle differente dalla pigmentazione Europea.

Discorsi da razza ariana che dovrebbero essere ben sepolti dopo anni cruenti di vittime innocenti. E da Lampedusa arriva il duro prezzo da pagare. Immagini che fanno chiudere gli occhi per la loro crudezza, ma che devono farli tenere ben aperti. Almeno nella nostra mente.

(foto di copertina: da video della Guardia Costiera pubblicato da La Stampa)

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