Per La Verità, Adriatici è l’«assessore leghista», El Bossettaoui è un «molestatore»

Il titolo dell'edizione di questa mattina con cui il quotidiano diretto da Belpietro ha parlato della vicenda di Voghera

22/07/2021 di Gianmichele Laino

Quando si parla di garantismo bisognerebbe seguire una certa linea di coerenza. Se non nella stessa giornata, quantomeno nello stesso titolo. La Verità su Voghera, oggi, ha deciso di titolare in prima pagina con: «Assessore leghista uccide un molestatore», dove i due soggetti coinvolti – l’assessore leghista Massimo Adriatici, agli arresti domiciliari, e il cittadino di origini marocchine Youns El Bossettaoui, ucciso da un colpo di pistola partito dall’arma dello stesso assesore leghista – sono, da un punto di vista lessicale, trattati totalmente in maniera diversa.

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La Verità su Voghera e il titolo fatto in prima pagina

Massimo Adriatici, che al momento si trova agli arresti domiciliari e sta attendendo l’udienza di convalida del fermo, viene definito con il suo ultimo titolo istituzionale. Youns El Bossettaoui, 39 anni, viene invece definito a titolo esemplificativo «molestatore», senza che ci sia ancora alcuna ricostruzione ufficiale dei fatti che hanno portato l’assessore di Voghera a far partire (biosgna capire quanto accidentalmente) il colpo di pistola che ha tolto la vita all’uomo che si trovava di fronte a un bar. Al momento, infatti, le versioni dell’assessore leghista sull’episodio e quelle dei testimoni devono ancora essere verificate dalle indagini. Saranno gli inquirenti a stabilire in che misura El Bossettaoui stesse importunando gli avventori del bar di Voghera (si parla anche di una donna, tra loro). 

La Verità, invece, sembra aver già stabilito che il 39enne fosse un molestatore. Un termine buttato lì, in un titolo di prima pagina, che – se non approfondito – potrebbe lasciare spazio anche a un’altra sfera semantica (oggi le molestie sono intese, nell’opinione comune, soprattutto dal punto di vista sessuale). Per quanto riguarda il passato di El Bossettaoui, sicuramente c’erano stati altri precedenti. L’uomo era ricercato per ricettazione, un reato molto diverso dalle molestie.

Insomma, La Verità sembra seguire perfettamente la linea del video di Matteo Salvini, che da un lato afferma di dover aspettare l’esito delle indagini prima di esprimere giudizi sull’assessore della Lega, dall’altro fa un elenco preciso di definizioni poco lusinghiere del cittadino rimasto ucciso. Cosa significa, dunque, garantismo?

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