Una delle più grandi truffe sulle royalties di YouTube di sempre

Jose "Chenel" Medina Teran e Webster "Yenddi" Batista Fernandez hanno guadagnato 23 milioni di dollari in 4 anni. Secondo l'accusa, sarebbero frutto di una violazione del diritto d'autore sulla musica latina

16/08/2022 di Enzo Boldi

Si sono appropriati dei diritti d’autore relativi a tantissimi attori della scena della musica latina e da lì hanno tratto profitti per almeno quattro anni. Hanno visto il loro tenore di vita, decantato anche sui social, crescere in maniera prima improvvisa e poi esponenziale. Fino alle indagini. E così due giovani, soprannominati dalla stampa americana “I ladroni di YouTube”, sono stati incriminati per quella che è – a tutti gli effetti – la più grande truffa della storia sulle royalties di YouTube. Uno dei due coinvolti ha deciso di patteggiare, mentre l’altro rifiuta ogni addebito in questa vicenda.

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La storia ha origini lontane nel tempo. Era il 2017, infatti, quando Jose “Chenel” Medina Teran – secondo le indagini condotte dall’IRS, l’Internal Revenue Service degli Stati Uniti, ovvero l’agenzia che si occupa della riscossione delle tasse – ha iniziato a a guadagnare milioni di dollari grazie alla truffa royalties YouTube. Insieme al suo socio in affari, Webster “Yenddi” Batista Fernandez, sarebbero riusciti ad aggirare le norme sui diritti d’autori nel mondo della musica, sfruttando proprio la più nota piattaforma di video e contenuti musicali.

Truffa royalties YouTube, un raggiro da 23 milioni di dollari

Prima del 2017, infatti, i due non erano molto conosciuti. Il primo, Teran, era un piccolo produttore musicale con un piccolo studio. Il secondo, Batista, si limitava a qualche pubblicazione di musica latina (sulla base della classica “bachata”). Poi il loro tenore di vita, condiviso anche sui social, ha fatto crescere i sospetti attorno a loro. Per ben quattro anni, dal 2017 al 2021, avrebbe tratto un profitto milionario (con un’azienda creata ad hoc) sottraendo, di fatto, le royalties musicali che spettavano ai rispettivi autori di brani e musica latina.

In che modo? Avevano creato questa azienda, la MediaMuv, per rivendicare – con fare truffaldino – le royalties dei brani di moltissimi artisti (nell’elenco troviamo anche Daddy Yankee, Anuel AA e Julio Iglesias). Il tutto sfruttando AdRev, una popolare società che si occupa proprio della gestione dei diritti. Insomma, registravano (monetizzando) royalties di musica che non era di loro proprietà.

Cosa rischiano

Una vicenda raccontata dal portale BillBoard che per primo aveva posto l’attenzione sull’improvvisa ricchezza di questa coppia di soci. Per il momento, né AdRev né YouTube risultano essere indagate e incriminate. Ovviamente la loro posizione, soprattutto per la superficialità con la quale hanno contribuito (seppur a loro insaputa) alla realizzazione di questa truffa, sarà valutata nel corso dei prossimi mesi. Nel frattempo, i due protagonisti hanno assunto due comportamenti differenti davanti alle accuse. Da una parte c’è Batista che ha patteggiato per l’accusa di frode telematica; dall’altra c’è Teran che ha respinto ogni addebito.

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