In Francia la situazione «è come a marzo-aprile»: ora si sceglie chi va in rianimazione
La rivelazione di un medico rianimatore di Valenciennes
23/10/2020 di Redazione
Un medico rianimatore di Valenciennes – un comune francese di 43.672 abitanti nel dipartimento del Nord nella regione Alta Francia – ha spiegato che In Francia la situazione «è come a marzo-aprile»: ora si sceglie chi va in rianimazione. L’aumento esponenziale dei casi porta la situazione a un livello tale che «occorre scegliere i pazienti che andranno in rianimazione». In Francia siamo quindi al punto di rottura, quello che tutti i paesi del mondo stanno lavorando per evitare: più pazienti che hanno bisogno di essere intubati di quanti siano i letti disponibili.
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La situazione in Francia è come a marzo-aprile
Già nei giorni scorsi, il direttore generale degli ospedali di Parigi aveva sottolineato la gravità della situazione spiegando come questa seconda ondata stia avendo effetti peggiori rispetto alla prima registrata tra la fine dell’inverno e l’inizio della scorsa primavera. Oggi arriva anche la notizia di quanto sta accadendo all’interno di alcuni nosocomi nel resto della Francia.
🇫🇷 FLASH – Un médecin réanimateur de #Valenciennes explique que la situation liée à la #COVID19 est retournée “au même point qu’en mars-avril”. Il ajoute: “on est débordés […] On devra choisir les patients qui vont en réanimation.” (France Bleu) #coronavirus #COVID19france
— Mediavenir (@Mediavenir) October 23, 2020
Macron rimanda la decisione sul lockdown
Mentre la situazione in Francia è come marzo-aprile, il governo francese ancora non ha preso una decisione definitiva sulle chiusure nel Paese, rimandando ai prossimi giorni la valutazione – in base alla curva epidemiologica – finale. Il Presidente Macron ha detto: «È troppo presto per dire se ricorreremo a lockdown locali. Valuteremo ogni settimana l’efficacia delle misure prese. Almeno fino a inizio dicembre avremo tutto quello che è stato annunciato dal governo. Queste misure, di certo, posso dirvelo già oggi, non saranno ridotte. Forse saranno rafforzate se non sono sufficientemente efficaci».