La donna che partorisce calamari

26/06/2012 di John B

In attesa di leggere qualche nuova “rivelazione” sulla strage di Ustica, che immancabilmente farà da contorno all’imminente anniversario della tragedia, non guasta troppo dedicare qualche riga a una notizia più frivola, che tuttavia fornisce un’ennesima e significativa conferma della propensione mediatica per titoli sensazionalistici e fuorvianti che hanno ben poco a fare con la reale notizia che vorrebbero comunicare.

NOTIZIA – La notizia in questione è che una donna avrebbe partorito dodici calamaretti. Basta digitare su Google le parole di ricerca “partorisce” e “calameretti” per ottenere una sfilza di risultati relativi a siti che sparano il titolone del giorno. “Donna dà alla luce 12 calamaretti, lo confermano gli scienziati” scrive NET NEWS, “Mangia un calamaro e ne partorisce 12” è il titolo scelto da Leggo che ci tiene anche a precisare che si è trattata di “inseminazione da calamaro” e che la notizia è confermata dal Centro Nazionale per l’Informazione Biotecnologica del Maryland, negli Stati Uniti. Se fosse vera, la notizia dovrebbe obbligare gli scienziati a riscrivere la storia della biologia genetica, e a buttare nel cestino della spazzatura le certezze acquisite nel corso di decenni di ricerca scientifica bio-molecolare.

E LA BIOLOGIA? – E tutti noi dovremmo ovviamente rivedere l’interpretazione che abbiamo sempre dato a talune storie mitologiche, come quella del Minotauro: dunque è verosimile che il mostro nacque dall’immondo accoppiamento di Pasifae con un toro? In realtà non è possibile accoppiare in modo naturale due generi diversi, mentre è possibile ottenere un incrocio fra due specie diverse purché appartenenti allo stesso genere, anche se l’ibrido così ottenuto è normalmente sterile (il caso tipico è quello del mulo). Non c’è modo, pertanto, per cui anche il più ganzo e intraprendente tra i calamari possa fecondare un donna umana. Ed è ancora più inverosimile che una donna possa portare avanti una simile gravidanza e partorire calamari: è un’idiozia bella e buona.

COSE ASSURDE – Non parliamo poi della possibilità che una donna venga ingravidata per via orale dopo aver mangiato un calamaretto! Considerata l’estrema varietà di posizioni sessuali che contraddistingue le relazioni umane, dovremmo contare ogni giorno milioni di donne fecondate dopo rapporti non propriamente finalizzati al concepimento. Scavando a fondo nella notizia, si scopre che la verità è molto più banale. Il prode calamaretto protagonista della vicenda, infatti, sarebbe stato masticato intero dalla vorace donna, dopo un rapidissimo “sbollentamento”, secondo i costumi locali (si tratterebbe di un piatto tipico della Corea del Sud, da dove ha origine la storia). Finito nella bocca della donna, dall’animaletto si sarebbe liberato del liquido seminale le cui spermatofore si sono impiantate nella mucosa della cavità orale. Le “uova” (chiamiamole così per semplificare) sarebbero riuscite a svilupparsi nella mucosa, assumendo la forma di piccolissimi bachi, che sono stati asportati chirurgicamente. La donna, insomma, non ha realmente partorito gamberetti, né dalla bocca né altrove. Si è trattata di un’infestazione, più che di una vera e propria inseminazione, un po’ come può succedere quando una ferita cutanea si infetta e diventa ricettacolo per le larve degli insetti, evento tutt’altro che raro in presenza di condizioni igieniche e sanitarie precarie. L’aver mangiato il calamaretto intero e quasi crudo (e probabilmente freschissimo) ha evidentemente provocato l’attivazione degli organi di eiaculazione dell’animale e le uova, ancora vitali, sono riuscite a insediarsi e a svilupparsi parzialmente nella mucosa dell’ospite. Niente di miracoloso, quindi, anche se l’evento non è (per fortuna) molto frequente. Resta la straordinaria capacità dei media di costruire titoloni ad effetto che preannunciano una storia del tutto diversa da quella reale: questo sì che è miracoloso. E purtroppo, è anche molto frequente…

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